Scritto da Gilly
Carissimi amici,
sono una persona che ama e rispetta gli animali, iscritta a più associazioni animaliste.
Con questa mia lettera, vorrei raccontarvi una storia vera che anni fa mi ha lasciato un segno indelebile ed una gran voglia di far qualcosa per combattere l'ignoranza e l'ottusità di mente che domina le generazioni di oggi in Italia. Per questo chiedo aiuto anche a voi. Se poteste spargere le voci su questo problema, purtroppo molto diffuso, ve ne sarei immensamente grata.
I protagonisti della storia sono: Maria (una mia amica che consocevo dai tempi della scuola) ed il suo cane Paco. Maria ha sempre avuto un grande istinto materno e un forte desiderio di sposarsi ed avere un bambino. Prima che ciò accadesse, aveva adottato Paco, un piccolo meticcio che riceveva coccole dalla mattina alla sera. Maria riversava su questo simpatico cane tutto il suo istinto materno e la sua voglia di viziare qualcuno. Lo faceva dormire con lei, ci giocava spesso, lo trattava proprio come una mamma tratterebbe il suo bambino. Io credevo che gli volesse bene. Quando però il sogno di Maria si è avverato, e quindi ha trovato l'uomo giusto per lei, che gli ha dato un figlio, ecco che la vita di Paco è cambiata dal giorno alla notte. Il piccolo cane rimaneva tutto il giorno legato ad una catena e vedeva la sua amata padroncina riversare tutto il suo amore al bambino, senza avere un attimo di tempo per coccolare il cane. Ovviamente gli dava da mangiare e bere, ma mai una carezza, una parola affettuosa. Non gli faceva più il bagnetto, Paco si era riempito di parassiti, il suo morbido pelo bianco era diventato grigio e crespo. Inutili i miei tentativi di far ragionare Maria ed indurla a prestare più attenzioni a Paco. Lei rispondeva che il figlio è la cosa più importante per una donna, un cane è solo un cane. Aggiungeva inoltre che quel cane era diventato stupido e strano, si rotolava per terra, aveva atteggiamenti che lei non gradiva, per questo non voleva perdere troppo tempo per lui. Non c'era verso di farla ragionare, anche perchè io ero l'unica ad interessarmi di "uno stupido cane" mentre tutte le persone normali capivano che con l'arrivo di un così bel bambino è logico che l'attenzione vada riversata interamente su di lui. Io ero la matta, tutti gli altri erano i normali. Nessuno capiva le mie lamentele, un cane è un cane, un bambino è un bambino. Ricordo con tristezza il giorno del battesimo del bambino (Luigi). Il cane era legato alla solita catena, io fui l'unica a rivolgergli uno sguardo ed un complimento mentre lui abbaiava cercando di richiamare un po' di attenzione. Tutti i parenti ed amici riempivano di feste e complimenti il piccolo Luigi vestito da cerimonia. Io capisco perfettamente che era Luigi il protagonista principale di quel giorno di festa, non certo Paco. L'unica cosa che mi sarebbe piaciuta, sarebbe stato uno sguardo ed un veloce complimento a quel cagnolino, senza togliere nulla a quei milioni di complimenti e feste fatti al bimbo. Fra gli invitati c'era Anna, la sorella di Maria, che fino a poco tempo prima abitava nella stessa casa, con Paco. Da qualche mese si era sposata ed era andata ad abitare altrove. Si sa che un cane, quando vede una persona che ha vissuto anni con lui, poi si è trasferita, ha una voglia matta di riempilrla di feste. Invece Anna non gliene ha dato la possiblitià. Era troppo impegnata a complimentarsi con il bambino per poter rivolgere uno sguardo al cane. E se io avessi mosso una polemica in quel contesto, sarei stata soltanto derisa ed umiliata. Loro erano la normalità, io una povera pazza animalista.
Forse avrei dovuto denunciare Maria perchè teneva un cane legato? Ma il problema principale non era la catena, era la mancanza di affetto e non c'è legge in Italia che imponga ad un padrone di dare affetto al proprio cane. Che avrei risolto se avessi denuciato Maria? Forse lei avrebbe pagato una multa, ma non avrebbe certo continuato a coccolare il cane come faceva prima della nascita del bambino. E che ne sarebbe stato di me? La fama di fanatica animalista pazza avrebbe messo ancor di più in cattiva luce ogni mio tentativo di far riflettere la gente sul rispetto per gli animali.
Purtroppo un giorno ho avuto una notizia tristissima. Maria mi ha detto (a distanza di un mese dall'accaduto) che Paco era morto. Le ho chiesto com'era successo, lei mi ha detto che è stato per vecchiaia. Ho chiesto l'età del cane, anche se in realtà sapevo che aveva 4 anni. Maria mi ha risposto che aveva 8 anni e che il motivo della sua scomparsa poteva essere soltanto vecchiaia. Questa bugia mi ha lasciato immaginare che il cane si sia lasciato morire, rifiutando il cibo e tutto quel che è necessario per vivere. Per quanto sia triste il destino dei cani abbandonati per le strade in occasione delle vacanze, ritengo che una storia come questa sia lo sia persino di più. Paco purtroppo non ha avuto la possiblità di incontrare nuove persone che lo potessero accudire all'interno di un canile o che lo potessero adottare per iniziare una nuova vita. Paco aveva il suo dispiacere davanti agli occhi ogni giorno, non poteva dimenticare. Vedeva colei che tanto amava riversare tutte le sue attenzioni su di una nuova creatura, mentre lui era lì, in un angolo come una vecchia bambola che non serve più. E' stata una cosa orrenda. Indimenticabile per me, che non ho avuto una risposta di sostegno da nessuna delle persone che frequento di solito. Tutto fa parte della normalità, sono io che mi faccio certi strani problemi.
Raccontando questa storia ad alcune assciazioni animaliste, ho avuto sì il sostegno di chi la pensa come me, il conforto di sapere che non sono l'unica a farmi scrupoli per i cani e che li considera degli esseri viventi che provano gioia, dolore e sentimenti. Ma io vorrei che la cosa non finisse quì. Il conforto di non essere da sola a pensarla così non mi basta. Questa brutta esperienza non deve soltanto lasciarmi dell'amarezza ogni volta che la ricordo. Voglio che serva a sensibilizzare la gente, a far riflettere. Voglio che serva da esempio da non seguire. Voglio che gli italiani capiscano che se quella oggi è la normalità, è ora che i tempi cambino. Una volta la normalità era anche picchiare le mogli, negare alle donne il diritto di votare. Adesso non è più così. Ebbene i tempi devono cambiare ancora, bisogna migliorare il rapporto uomo-animale. Per quanto il figlio sia lo scopo principale della persona adulta, per quanto il bambino merito tutto l'amore che i genitori possono dare, questo non dà il diritto a nessuno di far soffrire un animale al punto di indurlo a suicidarsi. Bisogna farsi sempre degli scrupoli per il prossimo. Anche se il prossimo è un animale. Chi non è disposto a voler bene al proprio animale anche dopo la nascita di un bambino deve evitare di adottare animali, perchè essi si affezionano al padrone. Voglio che il futuro in Italia sia impostato in questo modo. Ma non solo per una ristretta cerchia di animalisti, voglio che un giorno molto vicino la normalità sia questa, e non voglio più essere considerata una pazza che si fa dei problemi inutili.
Vi prego di aiutarmi in questo mio obiettivo. Ho messo i nomi reali dei protagonisti della storia. Non so se voi vorrete raccontarla da qualche parte nel vostro sito. Non so se vorrete, per correttezza, cambiare i nomi. Mi piacerebbe che si parlasse di questo argomento in TV (ovviamente senza la pretesa che si parli del caso in questione con i reali protagonisti. Il problema è presente in altre case in cui i cani prima erano coccolati ed in seguito accantonati per la nascita di un bambino. I casi sono tanti, troppi). Vorrei che fossero tante le persone coinvolte a riflettere, se potete inoltrare la mia e-mail ai vostri conoscenti, ve ne sarei molto grata. Mi piacerebbe che qualche persona valida con doti artistiche, potesse ricavare dalla storia spunti per un libro, un film, un cartone animato, qualunque cosa. Chiedo troppo? Sono presuntuosa? Mi sono sentita tanto inutile al momento dell'accaduto, che ora ho bisogno di rifarmi. Ho bisogno di chiedere aiuto dove so di poterlo ottenere, inutile continuare a lamentarmi con persone ottuse e convinte di essere loro la perfezione ed io la stupida fanatica. Ho bisogno di persone come voi, che hanno la possibilità di farsi sentire e di allargare il giro fra la gente sensibile alle sofferenze degli animali. So che le battaglie di cui vi occupate sono tante. Ma vi chiedo di aggiungere anche questa. Sarebbe bello che un giorno molto vicino, chiunque adotti un cane, venisse esortato a non abbandonarlo ed anche a non trascurarlo ed ignorarlo dopo la nascita di un bambino in famiglia. Lo so che poi la gente fa ciò che vuole, ma almeno il gesto di tentare di far riflettere, è più utile che lasciar correre e rassegnarsi al fatto che la mentalità della maggioranza trovi normale che un cane sia come un bambolotto che si può tranquillamente dimenticare con l'arrivo di un bambino.
Mi perdonino le associazioni che avevano da me ricevuto una lettera come questa tempo fa. Scusatemi per l'insistenza, ma ho deciso che batterò su questo chiodo finchè non vedrò che le cose sono effettivamente cambiate come io vorrei. Se ognuno di noi ha uno scopo nella vita, il mio non è certo quello di occuparmi dei figli per causare sofferenza agli altri che mi stanno intorno. Non posso pretendere che tutti gli altri siano come me, ma ritengo che tante persone abbiano bisogno di capire che non è giusto provocare sofferenze, anche se si tratta di sofferenze psicologiche, anche se le vittime sono degli animali. E' legittimo e normale che una donna consideri il proprio figlio lo scopo della sua vita ed il centro delle sue attenzioni e del suo amore. Ma con questo, ogni donna come ogni uomo, ha il dovere di farsi degli scrupoli anche per tutti gli altri esseri viventi, non si può far del male agli altri per amare solo il proprio bambino. Continuare a prendersi cura (con relative coccole e gesti affettuosi) di un animale domestico precedentemente adottato non toglierebbe nulla al bambino, nè amore, nè attenzioni. Se certe persone non sono in grado di capire ciò, perchè si sono fatte condizionare da una società basata sulla supremazia dell'uomo sull'animale, sulla sbagliata concezione dell'animale-oggetto-a-disposizione-dell'uomo, è ora che glielo facciamo capire noi, agendo uniti, senza sentirci una piccola minoranza. Un giorno dovremo diventare noi la normalità, con le nostre idee di rispetto per tutti gli esseri viventi.
Grazie mille per l'attenzione.
Cordiali saluti da
Gilly