di Barbara Ancillotti di Castro

La principessa Sissi aveva due anni quando il mio bifolco Mario di soli 10 mesi ando' per un mesetto ospite da lei mentre io andavo per lavoro a Roma...che vuoi che faccia Mamma un cane di soli 10 mesi...dissi a mia mamma che perplessa lo accoglieva accanto alla sua blasonata piccolina...il piccolo bifolco della Bassa di razza Bolognese , sapeva esattamente che fare....2 mesi piu' tardi  mia madre portava a casa mia, casa del colpevole, la piccola Sissi ormai panzuta....quella sera stessa decisi di portarla all'allevamento da cui proveniva per non trovarmi negli improbabili panni di ostetrica...ma la Principessa voleva partorire con la sua corte e mentre programmavo per l'indomani fece un rapido avvitamento su se stessa usci' dalla sua cuccia ,si infilo' sotto il comodino di camera mia e scodello' un pacchettino grigiastro...l'idea di un cucciolo anche mio era quanto di piu' lontano ci potesse essere da me e pensai che la piccola avesse estroflesso le viscere e stesse per lasciarci....e invece ,rapida e sicura, con i denti lacero' la placenta, se la mangio' di gusto e inizio' a leccare il topolino bianco che ne era uscito...era Teresa , minuscola , quasi rosa,la piccola piu' dolce che io abbia poi mai incontrato nel mondo animale...dopo essermi tanto agitata capii che Sissi sapeva tutto cio' che io non avrei mai saputo far da sola ed estasiata la vidi portare nella cuccia prendendola coi denti delicatamente la propria creatura e coi dentini piu' aguzzi tagliare il cordone ombelicale a un centimetro preciso dal pancino...e poi accoccolarsi accanto a lei...Mario, il cane di bassi istinti che mi tenevo in casa, aveva fatto capolino nella luce della porta, senza peraltro osare entrare...appena alzai lo sguardo fece dietrofront verso il salone dove mio marito fumava come fosse il padre delle creature e inizio' a seguire il suo padrone misurando per ore la stanza mentre io saltellavo fuori dalla stanza scandendo il nuovo conto dei cuccioli....a distanza di un'ora unp dall'altro Sissi ripetè il miracolo della natura, dando alla luce tre maschietti...Martino bello come il sole, Max , chiamato cosi' perchè decisamente ciccione e il mio Bengy,già con l'occhio furbetto....tutti sotto il mio comodino...   Poi ,spossata , la principessa li accolse tra le zampe e si adagio' mentre loro poppavano...la foto che vedete sotto , quella nella cuccia, l'ho scattata in quel momento...la Principessa era finalmente sporca e stanca, ma non era mai stata così bella....Una notte cosi' non capita a tutti, una notte così è un dono che non potro' scordare mai , piccola mia, Sissi patata!

Sissi e cuccioli 

Il 17 Gennaio 1944, intorno alle ore 14, uno stormo di dodici bombardieri bimotori B26 Marauder dell'USAAF bombardò da bassa quota Chiaravalle. Era il giorno della festa del Santo Patrono, e nonostante le restrizioni della guerra ufficialmente appena terminata, le strade erano piene di gente. Morirono oltre duecento persone, i feriti furono svariate centinaia.
Anni dopo, gli storici cercarono (e cercano) di stabilire le motivazioni di tale massacro, ma gli archivi dell'US Army, generalmente perfetti, risultarono singolarmente reticenti e incompleti sull'argomento. Il Comandante della formazione, rintracciato nel dopoguerra prima che un cannone antiaereo russo in mano coreana lo spedisse a tener compagnia alle sue vittime, affermò essersi trattato di un errore, il bersaglio era la stazione ferroviaria.
Considerando che la bomba più vicina cadde a trecento metri dalla stazione, e la più lontana ad oltre un chilometro e mezzo, che il tempo era limpido, la quota bassissima e non esisteva antiaerea, la giustificazione è del tutto risibile, ma altro non si è potuto sapere.
Per completezza storica bisogna aggiungere che nello stesso giorno e praticamente alla stessa ora la cittadina di Urbania, nel Montefeltro, subiva lo stesso trattamento; e lì non c'era neanche la stazione.

De historia moreque humanae populationis