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In un paesino ai margini dell'immensa pianura, viveva una giovane mamma con
il suo bambino.
Il piccolo, carino e ben educato, non aveva altri parenti eccetto il papà
che però stava sempre attaccato a internet e la nonna. Però non si sentiva
mai solo e tutti apprezzavano il suo carattere.
La nonna che abitava in una città lontana veniva spesso a trovarlo in treno.
Una volta arrivò con un involto voluminoso.
- Dov'è il mio nipotino?
- Tatta
- Mamma, hai fatto tutta quella strada da sola?
- Il taglialegna mi ha accompagnato per tutto il viaggio fin sulla scala
perché pare che un cane molto pericoloso si aggiri per il cortile...
- Nonna che cos'hai lì dentro?
- E' un regalo per te!
Il bambino aprì il pacco e rimase a bocca aperta a rimirare un delizioso
giubbotto beige con il cappuccio.
- L'ho fatta io - mentì la nonna strappando velocemente l'etichetta "Made in
China" - ti piace?
- Che culo! - pensò il bambino.
Da quel giorno all'asilo tutti presero a chiamarlo Cappuccetto Beige.
Qualche tempo dopo, fece loro visita il taglialegna, che era chiaramente l'
amante della nonna.
- Signora, vostra madre è ammalata e non può venire...
La mamma andò subito in cucina: prese lo zainetto invicta, vi mise dentro
delle ciambelle, una bottiglia di vino bianco e disse a Cappuccetto Beige:
- Avanti, andiamo a brindare che questo week-end la nonna non romperà i
coglioni.
- D'accordo mamma!
I due si misero in cammino verso il parco riserva dei coniglietti, dove gli
animali giocavano liberi, lontano da cacciatori e taglialegna disboscatori.
Ma alla mamma venne un attacco di diarrea e per non farsela addosso fu
costretta a cercare rifugio nel cesso del centro sociale per anziani che
sorgeva all'interno del parco.
Il bambino rimasto solo si mise a raccogliere le nocciole. Si ricordò che la
mamma gli aveva proibito di allontanarsi, ma pensò che non avrebbe
disobbedito se si fosse spinto qualche metro più in là per scegliere le
nocciole migliori. Un cane affamato che viveva da quelle parti iniziò a
seguirlo di nascosto: doveva essere prudente perché la mamma sarebbe tornata
da un momento all'altro.
- Ecco una bella merenda! Quando si sentì sicuro, uscì da un con
disinvoltura da un cespuglio e finse di incontrare Cappuccetto Beige per
caso.
- Buongiorno bel bambino
- Tatta
- Dove vai tutto solo? Ti sei perso?
- Arda! Tata ba.
- E in quel paniere che cosa c'è? - disse Amed.. ehm... disse il cane
affamato.
Il bimbo aprì lo zainetto.
- Arda!
... e il cane affamato si lanciò sulla ciambella e la mangiò in un sol
boccone.
- Amm! Disse il bimbo.
E dopo aver mangiato tutta la merenda ebbe una gran sete e allora si scolò
tutto il vino rosso.
Sazio e un po' brillo, il cane affamato si distese all'ombra ai piedi di un
albero di nocciole e si addormentò.
Nel frattempo il bambino si fece la cacca addosso e quando la mamma tornò
trovò il bambino con la cacca fino alle orecchie che pocciava le mani in una
pozzanghera, lo zainetto aperto con il contenuto sparso ovunque e nessuna
traccia della ciambella.
Il cane satollo dormiva russando a pancia in su.
- Amedeo, che pancia grande che hai!
- Perché così mi fai meglio ghiri-ghiri, disse l'ingordo animale.
Ma la mamma non si fece impietosire e impugnato un grosso randello lo colpì
ripetutamente sulla testa e lo uccise.

Fine