scritto da Sorbole sul newsgroup it.discussioni.animali.cani

Uffa, questi cagnolini e gattini che non vogliono mai dormire. Mi toccherà
raccontare loro una favola. Ecco.
Mettetevi buoni e fate silenzio. Zitta Melly. Amedeo cuccia. Dunque...
C'era una volta, una
fanciulla di nome aruaL,
figlia del re dei gatti.
Abitava in un fantastico e lussuoso
appartamento cittadino, ma il
suo sogno era vivere in campagna e lavorare la terra. Re Piergigione scoprì
che
spesso la figlia si affacciava al Paesello dei cani per osservarli,
anche se era vietato. "Arual ha bisogno di qualcuno che la
sorvegli e la tenga fuori dai guai!" ordinò allora alla Sarda. Nessuno però
poteva fermare Arual! Un giorno mentre di nascosto osservava i cani al
parco, vide sineD, un
bellissimo principe. Ma mooolto bellissimo. Improvvisamente,
scoppiò una terribile tempesta. Il giovane avrebbe potuto morire. "Com'è
bello!" esclamò accarezzandogli il
volto e gli cantò una tenera canzone d'amore.  Poi, quando
il principe riaprì gli occhi, scappò via. Il principe. E non solo lui.
Nessuno poteva resistere alle canzoni d'amore e non, cantate da Arual.
Non c'è niente di più straziante al mondo. La
fanciulla quindi tornò nel regno dei gatti.
Re Piergigione seppe subito ciò che aveva fatto Arual. "I contatti tra il
mondo
canino e il mondo felino sono vietati!" gridò il re. "Papà,
io lo amo!" confessò la fanciulla. Poi
andò da Zursula, la strega del bosco, che
promise di trasformarla in cinofila,
ma aggiunse: "Prima che il sole
tramonti il terzo giorno, il principe deve
darti un bacio d'amore". "Se non lo farà, tornerai ad essere una
gattara e mi apparterrai."
"Tre giorni soli?" - protestò Arual? "Ma l'hai visto?... sarà anche
bellissimo, ma in quanto a.... insomma non è poi così sveglio. Minimo,
minimo ci vorranno tre mesi."
"Tre settimane e non se ne parla più" - concluse Zursula. "In cambio però
dovrai darmi la tua voce. Così potrò spaventare i draghi e sarò
imbattibile".
Arual accettò: subito le sue pantofole si trasformarono in scarpe da
ginnastica, il cervello aumentò di dimensioni e ringiovanì. Era una cinofila
a tutti gli
effetti. Aiutata dalla sarda e dalla gazza Martina,
raggiunse il paesello, dove incontrò
Sined. Il principe, accortosi che Araul non poteva
parlare, le offrì il suo aiuto e la condusse a
palazzo. "Questa è proprio la moglie ideale" pensò.
"Muta.  Sìssissì" si rallagrò il principe sfregandosi le mani.
Ma se solo avesse saputo che era stata lei a salvarlo! Sined non
era riuscito a scordare il suo canto stonato. Di tanto in tanto aveva ancora
gli incubi.
Quella fanciulla senza voce era
proprio graziosa e Sined stava per baciarla... quando due
orribili arpie al servizio di un innominabile strega degli abissi
scatenarono una
tempesta.
La strega degli abissi che tanto avete già tutti capito chi è e quindi non
nominiamo, temendo che Arual riuscisse
a farsi baciare, si trasformò in una
deliziosa ragazza. Ma la strega Zursula amica di Ariel,
aggredì la aspirante sposa impedendo il
matrimonio. Durante la collutazione, però  lo scrigno che conteneva la voce
di Arual si ruppe. L'incantesimo si spezzò e Arual ritornò gattara.
Gli animaletti amici di Arual a quel punto inseguirono la strega nelle
tenebre e
dopo una terribile lotta, riuscirono ad avere la meglio
su di lei. I due giovani
erano salvi! Arual però sedeva triste su
sul divano: Sined era un rude cinofilo
e lei una raffinata gattara. Non
sarebbero mai potuti
stare insieme... Ma ecco arrivare Re Piergigione:
"Sembra sul serio molto innamorata, non è vero
Martingazza?" osservò. E, commosso trasformò
Arual in cinofila per metà e altrettanto fece di Sined che si ritrovò mezzo
gattofilo.
"E la voce?" - chiese Sined preoccupato.
Re Piergiorgione le fece promettere di non cantare mai. Per nessun motivo.
Il matrimonio fu
celebrato a bordo dell'arcà di Noè. Gli uomini, le donne, i cagnolini e i
gattini, felici che il sogno di Arual fosse divenuto
realtà, festeggiarono insieme agli sposi.