Scritto da Sorbole sul newsgroup it.discussioni.animali.cani

C'era una volta, in un antico regno una povera cagnolina bolognese vedova
che aveva un figlio chiamato Sorbolino.
Il giovane cane amava giocherellare
 tutto il giorno con i suoi amici e andare in giro.
La madre mandava avanti la casa ed era
disperata per il comportamento del figlio.
Un giorno, mentre Sorbolino stava giocando nella
piazza con alcuni suoi coetanei arrivò un cane molto
strano, proveniente da lontano: era Amedeo, un mago, ma Sorbolino questo
non lo poteva sapere. Il cane gli si avvicinò e gli disse:
" Tu sei il figlio di Albertino, il bolognese, vero?
 Io sono tuo zio, e tanti anni fa sono partito per commerciare. Ora sono
 tornato, sono ricco e voglio prendermi cura di te e di tua
madre."  In realtà Amedeo non era lo zio di Sorbolino, ma per
fare certe sue magie aveva bisogno di un cane giovane. In ogni caso, andò a
casa di Sorbolino con
ossi e biscotti, e anche la madre ne fu  conquistata, anche se
con qualche dubbio: "Ma che pelo ispido che hai... non sembri un bolognese .
E poi mio marito non mi aveva mai detto di avere un
fratello!"  Amedeo si offrì di far studiare Sorbolino e poi di insegnargli a
pescare, a prendere i fagiani e a sfruttare le risorse della natura. Per  la
madre questa poteva essere una buona soluzione.
Passò qualche tempo e Sorbolino era diventato più operoso ed in
gamba. Un giorno Amedeo portò Sorbolino a fare una
passeggiata fuori città. Sorbolino ci andò volentieri.
Percorsero un grande prato, poi un pezzo di strada
ed infine arrivarono presso una vecchia casa che aveva una piccola finestra
semiaperta. A quel punto Amedeo disse:
"Ascoltami, Sorbolino, devo chiederti un piacere. Tu andrai nella
casa, troverai una porta e poi una prima stanza, dove ci
sono degli scaffali pieni di formaggio e salami appesi dappertutto: tu non
toccare niente, mi
raccomando, poi arriverai in una seconda stanza, dove ci sono biscotti in
ogni angolo: non toccare sempre niente e vai avanti; arriverai nella terza
sala, dove c'è un frigo pieno di bistecche, salsicce e altre ghiottoneria:
tu non devi sempre toccare
niente e devi avvicinarti solo ad un angolo, dove troverai una ciotola,
prendila e portamela qui."
Sorbolino fece come gli era stato ordinato, senza capire perché lo "zio"
volesse  quella vecchia ciotola piuttosto che tutte le prelibatezze che
c'erano in  quella casa. Alla fine si riavvicinò all'uscita con in mano la
ciotola. "Dammi la ciotola," disse Amedeo, "e io poi ti farò uscire! "
"No, " rispose Sorbolino, "prima mi aiuti ad uscire e poi ti
darò la ciotola." Cominciava a sentire qualcosa che non
andava. Infatti Amedeo voleva prendersi la ciotola e
lasciare il povero Sorbolino nella casa. Cercò di afferrare
la ciotola ma Sorbolino capì di colpo le sue intenzioni
e non gliela lasciò prendere: a quel punto Amedeo chiuse la finestra e
lasciò Sorbolino chiuso in quella casa senza però riuscire a recuperare la
ciotola.
Il povero Sorbolino si disperò: non sapeva davvero come
uscire, anche perché Amedeo mise una pietra davanti alla finestra da cui era
entrato
Contava di farlo morire (forse di indigestione?) e poi tornare
con calma a riprendersi la ciotola. Sorbolino guardò
meglio la Ciotola: era proprio sporca! Provò a pulirla con la lingua,
e di colpo da dentro la ciotola uscì fuori un genio altissimo. Sorbolino
era terrorizzato, ma il genio gli disse: " Tu sei il mio
padrone, io sono tuo schiavo: ordina
qualunque cosa ed io ti obbedirò! " Sorbolino gli
chiese di essere portato fuori. Il genio obbedì, prese il guinzaglio e lo
portò ai giardinetti, dove poté
riabbracciare la madre. Il genio disse che ormai era il suo schiavo e non
l'avrebbe abbandonato. Così Sorbolino e la madre poterono migliorare la
loro vita. Notevolmente. Cioè.. proprio facevano quello che volevano e c'era
sempre uno pronto a servirli.
Passò qualche tempo: un giorno, mentre Sorbolino stava
rotolandosi su una trapunta bellissima appositamente cucita per lui e fresca
di bucato,  passò una gran dama, dicendo
che tutti dovevano rientrare nelle case perché stava per uscire la
principessa azzurra... blu.  Sorbolino volle rimanere di nascosto a vedere
la principessa,
Melly, ed era così bella che non poté non innamorarsene.
Chiese al genio di aiutarlo ad entrare nel palazzo per poterla
rivedere. Il genio lo accontentò;
Melly si innamorò subito di questo giovane così sprovvedut.. ehm
audace che aveva osato entrare nelle sue stanze.
Sorbolino andò altre due volte da Melly, sempre con l'aiuto del
Genio (altrimenti col cavolo): la terza volta però fu sorpreso dalla regina:
"Maestà, io amo vostra figlia: permettetemi di sposarla." La regina disse:
"Ti farò
sposare mia figlia soltanto se il mio palazzo sarà passato completamente con
l'aspirapolvere e lo straccio e pulito con tutti i prodotti più preziosi e
costosi finché tutto brillerà."
"E ancora voglio trovare ogni giorno al mio cospetto un'accessorio nuovo,
anche inutile.... ogni giorno voglio buttare qualcosa e sostituirlo con
qualche cosa di nuovo." "Voglio un armadio in perfetto ordine.... e poi
voglio un automobile nuova da ammaccare e riempire di fazzolettini e
bottiglie di plastica vuote". "Voglio fare shopping tutto il tempo e girare
milioni e milioni di negozi il più distante possibile tra loro". "Voglio
avere le valigie preparate due settimane prima del giorno in cui devo
partire". "Voglio un telefono cellulare in grado di telefonare facendo
suonare anche i telefoni spenti, attivando la risposta automatica in caso di
mancata risposta entro il terzo squillo". "Voglio che per divertirmi ogni
giorno si organizzi una caccia al tesoro... a propostito dove sono i miei
occhiali da sole?". "E ancora dovrò trovare il caffè preparato e la tavola
apparecchiata per la colazione già dalla sera prima".
Altrimenti morirai per la tua audacia!"
Sorbolino chiese ovviamente aiuto al genio.

Cosa non si fa per i cani!

Ovviamente Sorbolino e Melly diventarono poi il re e la
regina di quella terra, e vissero felici e contenti, con il Genio, che
protesse e riverì
loro e anche i loro parenti fino alla quinta generazione.