Tutto quello che mai avreste voluto sapere sui cani

di DENIS FERRETTI

 

Introduzione

… tanto la saltate, che cazzo la scrivo a fare.

Prefazione

I manuali d’educazione all’obbedienza, le guide illustrate alle razze e gli articoli delle riviste specializzate, non forniscono un quadro veritiero della personalità canina e di ciò che comporta la vita in comune.
Quando le riviste pubblicano la monografia di una razza, immancabilmente chiedono aiuto a un allevatore, lo intervistano, e descrivono la razza in base ai dettami di quest’ultimo. Se alleva da molto tempo sarà sicuramente un esperto e avrà credibilità. Non si va certo a intervistare il normale proprietario che impazzisce dietro ai continui disastri provocati dal cane. Non si fa certo menzione delle decine e decine di appelli di persone che regalano soggetti della razza in questione, né delle presenze in canile di cani che nessuno sopporta più.
I libri sulle razze, poi, nella maggior parte dei casi sono scritti dagli allevatori stessi. Non troviamo mai descrizioni attendibili e imparziali, ma piuttosto la promozione di un “prodotto” che si vuole vendere.
I manuali generali che descrivono più razze, infine, finiscono col voler far credere che nessuna di queste è priva di meriti. Si dice che tutti i cani sono facilmente addestrabili se si usa un metodo dolce, che è sufficiente l’amore per rendere perfetto qualsiasi cane. Si enfatizzano i pregi e si minimizzano i difetti. Così leggeremo che il collie è dolce, che il pointer è affettuoso, che il golden retriever è versatile e che tutti sono intelligenti. Non dimentichiamo però che le case editrici vivono anche della pubblicità degli allevatori. Non è nel loro interesse scrivere qualcosa di negativo sulle razze allevate dei loro clienti. Infatti non lo scrivono.

Premessa

Questo breve trattato ha lo scopo di presentarvi la grigia realtà del mondo cinofilo nella sua crudezza. Secondo libri e riviste, se ci sono problemi di convivenza è sempre colpa dell’uomo. Chi si libera di un cane viene sempre immancabilmente dipinto come un essere spregevole senza cuore. Il cane è sempre una povera vittima. Qui di seguito, si spiegherà che non è sempre così. Molti proprietari potranno finalmente affrontare i sensi di colpa per non aver saputo gestire il rapporto col proprio cane e finalmente capire di non essere responsabili del proprio insuccesso, ma di essere stati beffati da un giornalismo ingannevole. Molti aspiranti proprietari di cani potranno rendersi conto di che cosa avrebbe comportato la vita con uno di questi animali e salvarsi in extremis.

Prologo

Mi auguro che queste pagine possano aprire gli occhi a molte persone che si avvicinano per la prima volta al mondo della cinofilia, impedendo loro di rimanere vittime della sporca propaganda della cinofilia ufficiale.
Per fare ciò, comincerò con un discorso generale in cui elencherò le più rilevanti differenze nella caratteristiche fisiche dei cani e i problemi ad esse correlati. Proseguirò poi con la descrizione dettagliata delle razze canine più diffuse con particolare riguardo alla loro psicologia e al loro comportamento.
Per quanto riguarda l’aspetto fisico, i fattori più rilevanti ai fini di una convivenza serena, sono la taglia e il tipo di mantello. Ci possono essere enormi differenze tra una razza e l’altra.

Capitolo 1.1.1.1

a) la taglia
a1) taglia grande:
I cani grandi o addirittura giganti hanno delle necessità alimentari impressionanti. Il cane è, prevalentemente, un carnivoro e tutti sappiamo quanto costa la carne. Inoltre, sono ingombranti, richiedono molto moto, sono problematici da trasportare. La maggior parte delle autovetture ha un bagagliaio insufficiente a contenere un kennel adatto a un cane di grossa taglia. E al giorno d’oggi il kennel è un “must”, se non vogliamo essere multati… non dalla stradale per violazione del codice della strada, ma dalla protezione animali per maltrattamento: pare che trasportare il cane fuori dal kennel sia pericolosissimo per la sua incolumità psichica e fisica, soprattutto in caso di incidenti, peraltro piuttosto frequenti quando si trasporta il cane in macchina.
a3) taglia piccola:
I cani di piccola taglia sono ideali se non si pretende altro che un cane da compagnia. Cioè un cane che soprattutto “ha bisogno” di compagnia, come tutti i cani del resto. Ma questi non possono comunque essere adibiti né alla guardia, né alla caccia, né a qualsiasi altra funzione utilitaristico-sportiva. Alla minor spesa per l’alimentazione si contrappongono maggiori spese mediche: i cani piccoli sono notoriamente più fragili e delicati e inoltre sono più soggetti a fratture perché le loro zampette finiscono frequentemente sotto ai piedi delle persone. Sono però più longevi e ciò significa che le spese veterinarie esorbitanti si protrarranno per un numero maggiore di anni.

a2) taglia media:
I cani di taglia media tendono più che altro a riunire gli svantaggi delle due categorie precedenti. Spesso inadeguati per il lavoro e perdenti nelle discipline sportive, sono comunque ingombranti quanto i soggetti di taglia grande, anche per la maggiore propensione al movimento. Non sono adatti ai bambini, né alle persone anziane cui potrebbero far male a causa della loro mole già preoccupante, solitamente combinata a un temperamento dinamico e irrequieto. L’appetito è spesso smisurato, in proporzione alla taglia.

 

Capitolo 1.1.1.2
b) il mantello
Per quanto riguarda il tipo di pelo, i cani si dividono in tre categorie.
b1a) pelo corto
I cani a pelo corto non richiedono molte cure di manutenzione, ma perdono incontrollatamente grandi quantità di pelo, che ritroverete ovunque. Il pelo raso e ruvido si insinua nei vestiti e nei divani, conficcandosi tra i tessuti. Non viene più via.
b1b) pelo lungo
Il pelo lungo, anch’esso perso in grande abbondanza, è più facile da rimuovere. Hanno però lo svantaggio di richiedere maggiori cure. Il pelo non spazzolato regolarmente ogni 4 ore forma antiestetici feltri soprattutto intorno alle orecchie e sotto la pancia, cioè nelle zone in cui i cani non amano farsi spazzolare. Attenzione alle razze mordaci. Si contano 70.000 padroni ogni anno, morsi durante le operazioni di toelettatura.
b1c) pelo duro o riccio
I cani a pelo duro o riccio perdono un po’ meno pelo rispetto agli altri, ma richiedono tosature, stripping, o toelettature molto complicate e costose che devono essere affidate a personale specializzato. Se siete attratti dall’idea di un cane che non lascia pelo sui vestiti, sappiate che con l’equivalente speso dal toelettatore, potreste rifarvi l’intero guardaroba ogni tre mesi.
Queste cinque varietà possono poi esistere in tre varianti:
h2o) senza sottopelo
I cani senza sottopelo sono privi di un’importante isolamento termico. Soffrono sia il caldo che il freddo e sono molto cagionevoli di salute. Vanno protetti dalle insolazioni, dal vento e dal gelo e devono vivere in appartamento.
h2p) con sottopelo
I cani con sottopelo sono più robusti e sopportano meglio la vita all’esterno. Del resto pochi esseri umani li tollererebbero all’interno. Il sottopelo oleoso conferisce loro un odore insopportabile.

 

Capitolo 1.2.1.4
d) la morfologia
Un elemento da non sottovalutare nella scelta della razza è la conformazione del corpo.
In generale, in base al loro aspetto fisico tutte le razze si dividono in quattro categorie: lupoidi, molossoidi, braccoidi e graioidi.
d5,9) lupoidi
I lupoidi hanno testa di medie dimensioni, muso allungato, orecchie erette o semierette e corporatura compatta. Capaci di grandi prestazioni fisiche, hanno però un temperamento collerico e scostante. Non a caso sono stati inseriti nell’elenco delle razze pericolose stilato nei paesi più civili ed evoluti.
d3,5) molossoidi
I molossoidi hanno testa grande e voluminosa, muso corto, labbra ben sviluppate orecchi piccoli e pendenti e corporatura massiccia. Discendono dai cani anticamente destinati ai combattimenti. Sono insensibili al dolore, burberi, poco affettuosi e molto cocciuti. Per la conformazione particolare del muso, tutti i molossoidi perdono continuamente bava dalla bocca. La bava impregnerà i vostri vestiti e i vostri mobili, che i molossoidi si divertiranno a masticare per bene.
d9,4) braccoidi
I braccoidi hanno testa allungata, orecchie pendenti , stop accentuato e muso largo all’estremità quanto alla base. Appartengono a questa categoria quasi tutte le razze da caccia. Sono volubili, indipendenti, poco fedeli al padrone e insistenti. Tutti i braccoidi mendicano il cibo a tavola e sbavano. I proprietari sono costretti a dargliela vinta solo per farli tacere. Liberati dal guinzaglio, scappano e non tornano più.
d7,4) graioidi
I graioidi hanno la testa a forma di cono allungato, cranio stretto, arti lunghi e ventre molto retratto. Sono lunatici. Sono i cani più soggetti a turbe psichiche e manifestano spesso comportamenti distruttivi o autodistruttivi (nel senso che vi demoliscono la macchina) e spasmi nervosi incontrollati.
Molti graioidi sporcano in casa ed è molto difficile abituarli alla pulizia, proprio perché lo fanno apposta. Alcuni rispondono bene al famoso metodo degli sberloni.

 

Capitolo 2.3.5.1 (senza titolo)
In realtà molte razze non si rispecchiano perfettamente nelle categorie sopra descritte, ma occupano posizioni intermedie tra un gruppo e l’altro, riunendo spesso gli aspetti più sgradevoli del gruppo di appartenenza.
Vi sono inoltre caratteristiche fisiche particolari, come la forma degli orecchi o la lunghezza degli arti, scollegate dal gruppo di appartenenza, che determinano particolari problemi di gestione su qualsiasi tipo morfologico.
Per un’analisi più precisa, sarà quindi opportuno passare in rassegna le razze più diffuse.

PARTE TERZA – le razze canine

- Sezione a1: cani sclerotici
Il pastore tedesco. 
Taglia: di taglia grande e molto attivo. Devastante.
Pelo: semilungo con sottopelo oleoso che perde in gran quantità. Puzza.
Caratteristiche generali: E’ un cane con costruzione decisamente allungata e con groppa esageratamente discesa. Gli angoli del posteriore completamente innaturali provocano problemi di movimento. Le orecchie, grandi ed erette, hanno spesso chiazze sanguinolente senza pelo dove le mosche depongono le uova.
Carattere: E’ la razza più diffusa in Italia e nel mondo. Tutti i manuali di cinofilia, dai più elementari ai più complessi parlano di lui, scrivendo che si tratta di un grande cane da lavoro versatile ed entusiasta che si presta ai più disparati compiti, dalla guida dei non vedenti alla ricerca dei dispersi.
Data la diffusione della razza, si stima anche che il 72% dei manuali di cinofilia è stato scritto da allevatori di pastori tedeschi.
La realtà, infatti è ben diversa. Il pastore tedesco vuole essere sempre al centro dell’attenzione. E prepotente, egocentrico e pretende che tutti quelli che gli sono intorno siano sempre pronti a soddisfare ogni sua richiesta. Il pastore tedesco crede di essere il centro dell’universo: si aspetta adorazione assoluta da parte di tutti. E’ vanitoso, e, pur di ottenere ammirazione, è in grado di diventare stucchevolmente obbediente. I pastori tedeschi abbaiano spesso, sono devastanti, sfacciati e invadenti.
Ogni tanto si può incontrare qualche grosso maschio più tranquillo, ma, in ogni caso, mai timido. Non esistono pastori tedeschi timidi. I pastori tedeschi sono teatrali, assolutamente privi del senso della realtà. Tutte le funzioni utilitaristiche a cui sono destinati (cani antidroga, ricerca dei fuggiaschi, dei dispersi ecc.) sono svolte senza la purché minima percezione di ciò che si sta facendo. Il pastore tedesco risponde a un addestramento meccanizzato che fa leva sul suo costante bisogno di attenzione e di approvazione. Il pastore tedesco non cerca mai né droga, né dispersi. Cerca la sua stupidissima palla. E’ scontato che i pastori tedeschi non sono fedeli e sono pronti a seguire qualsiasi persona munita di pallina, bocconcino o manica: ambiscono solo alla loro soddisfazione immediata.

Il border collie

Taglia: media. Ingombrante in appartamento, troppo piccolo per qualsiasi lavoro serio.
Pelo: semilungo. Lo perde in gran quantità.
Caratteristiche generali: E’ un cane decisamene poco attraente ma molto agile. Ha testa leggerissima ed espressione da tapiro. Le orecchie sono quasi sempre asimmetriche, una diritta e una pendente. Generalmente nero o grigiastro malamente pezzato di bianco che tende a ingiallire.
Carattere: I testi tradizionali lo dipingono come un instancabile cane da lavoro, di rara intelligenza, ferrea memoria e finissimo discernimento.
In realtà, il suo lavoro è tutto una farsa. I cani di taglia normale radunano le pecore. Il border si deve accontentare delle oche. In realtà, le oche sono animali intelligenti e obbediscono per pietà, solo per far fare bella figura ai cani. Sarebbero capacissime di camminare da sole.
I border collie sono compulsivo-ossessivi e lo sono patologicamente. Il loro istinto di pastore si risveglia nei momenti meno opportuni e vi procurerà un sacco di guai. La famiglia è il loro branco da riunire e per loro non vi è differenza tra oche ed esseri umani: intralciano i movimenti di chiunque. Il 32% dei proprietari di border collie muore congelato nel box doccia perché il cane non li lascia uscire.
I border sono iperreattivi. Un movimento casuale di un braccio può farli saltare dalla finestra o spingerli sotto un camion. In addestramento sono ossessionati dalle ricompense. Sono ansiosi, vanno facilmente in confusione e nelle attività sportive finiscono spesso per avere prestazioni inferiori a quelle delle razze meno specializzate. Il 75% dei proprietari di border collie finisce per appassionarsi all’agility. Il 74% si suicida dopo la ventisettesima volta che il suo border collie viene surclassato in classifica da un comune meticcio del canile.

 

Sezione a2 : cani infidi

Il pastore maremmano abruzzese

Taglia: grande e ingombrante. Mangia tanto e si muove poco. Tende all’obesità.
Pelo: lungo e abbondante, lo lascia ovunque. Puzza.
Caratteristiche generali: E’ un cane di grande mole di aspetto rustico e ordinario. La testa conica, col cranio leggermente convesso e gli assi cranio facciali divergenti gli conferiscono un’espressione particolarmente ottusa che gli appassionati vorrebbero paragonare a quella dell’orso bianco. I pastori sono soliti tagliare le orecchie, che altrimenti si infettano e si riempiono di mosche.
Carattere: Le generose descrizioni dei testi cinofili, specialmente quelli italiani, oscenamente campanilistici, lo descrivono come un saggio custode del gregge della famiglia e delle cose che gli sono affidate, attribuendogli facoltà intellettive quasi umane.
In realtà si tratta di un vecchio brontolone dispotico e ossessionato dalla sua posizione sociale. Tutto ciò che desidera è sottomettere tutto e tutti. Il 64% dei proprietari di pastore maremmano abruzzese deve chiedere permesso al cane per entrare in casa propria.
Alla sua pulsione ossessiva a ricoprire il ruolo di capo, si accompagna però, paradossalmente, una fragile natura emotiva. Il pastore maremmano è freddo, non lascia trapelare sentimenti d’affetto per il padrone, né per chiunque altro. Non è spontaneo e ignora i suoi bisogni emotivi. Non è sensibile alle lodi né alle carezze, perciò è eternamente depresso, poiché vive una vita priva di piaceri.
E’ ovviamente inaddestrabile. Non gli si va alla testa. Potete ripetere per giorni e giorni. Non cede. E’ vendicativo e si ricorda dei torti subiti a distanza di settimane. Sgridatelo e quando meno ve l’aspettate, vi morderà.

Il mastino napoletano.
Taglia: Gigante. Grande fabbisogno alimentare e molto ingombrante.
Pelo: corto con sottopelo. Riunisce gli svantaggi dei peli lunghi e di quelli corti. Puzza.

Caratteristiche generali: E’ un cane grossolano, con pelle abbondante e lassa su tutto il corpo. Le rughe, particolarmente abbondanti sulla testa, sovente si infettano e si riempiono di pus che attira le mosche. Si regge a malapena in piedi ed è scoordinato nei movimenti.
Carattere: La cinofilia tradizionale lo descrive come un gigante buono, potente e colossale, calmo, docile, equilibrato e amichevole con le persone conosciute.
Invece è un invertebrato, cocciuto, pigro e brontolone, tendente all’obesità.
Provate a immaginare un orso grizzly al giardino zoologico. Sembra così buono e tranquillo che potreste persino pensare di potervi avvicinare e carezzarlo. Se lo fate, però, scoprirete la sua vera personalità. Dietro a un’apparente tranquillità, si nasconde una belva assassina. Vivendo col mastino, imparerete a riconoscere i segni premonitori di una sua carica imminente. Quando la sua rabbia cresce, i suoi occhi perdono la consueta espressione da pesce lesso e si iniettano di sangue. La mascella si contrae in un ghigno orrido, la testa si abbassa e lo sguardo è lo stesso che ha un bufalo prima di caricare. Ma a quel punto, spesso, è troppo tardi. Il 17% di proprietari di mastini napoletani è stato sbranato almeno una volta.
Malgrado dorma tutto il giorno e non bruci energia, il mastino napoletano ha un appetito smodato.
Il 78% dei proprietari ha dovuto accendere un mutuo per far fronte alle spese di macelleria.
Il mastino napoletano è tutto istinto e zero intelligenza. E basandosi sul suo istinto, peraltro balzano, giudica persone, animali e cose. Ciò che è ritenuto pericoloso, viene attaccato e distrutto. Il più delle volte se la prende con personaggi per lo più innocui: parenti, amici, gatti del vicinato, venditori ambulanti o semplici passanti. I veri malintenzionati, invece, si fanno beffa di lui con grande facilità essendo notoriamente stupido.
Il mastino napoletano è completamente inaddestrabile: l’unica cosa che otterrete cercando di impartire i più elementari insegnamenti con i metodi tradizionali sarà irritarlo e renderlo aggressivo.
Se tentate di addestrarlo con i metodi più dolci vi guarderà con grandi occhi vuoti e inespressivi come se parlaste una lingua marziana.
Per ottenere ciò che volete, dovete fregarlo sul tempo. Il mastino è più lento di voi. Se ve la vedete brutta, procuratevi una bistecca e chiudete gli occhi. Con questa razza così devota, ricordatevi che una ciotola piena mette fine ad ogni ostilità

Il S.Bernardo

Taglia: gigante. Fabbisogno alimentare proibitivo. Tiene il posto di tre persone.
Pelo: Esistono due varietà. Il pelo corto richiede meno manutenzione ma vola in tutti gli angoli della casa. Quello lungo invece tende ad annodarsi dietro le orecchie formando inestetici feltri. Entrambe le varietà hanno odore sgradevole.
Caratteristiche generali: Cane enorme e linfatico. La pelle forma sul cranio rughe che spesso si riempiono di pus. Le palpebre inferiori formano una piega soggetta ad infezioni. Gli arti posteriori sono deboli e frequentemente hanno problemi di locomozione.
Carattere: La cinofilia buonista ha riempito pagine su pagine nell’osannare questa razza, dipingendola come piena di carità, coraggio e dolcezza. Generoso, altruista, buono con tutti… In realtà, il S.Bernardo è solo un rompiballe, ottuso, egocentrico, sempre pronto a intervenire su ogni cosa che turba il suo tran tran quotidiano e la sua percezione di normalità.
Volete cambiare posto a un mobile? Non potete, perché il S.Bernardo ha deciso che sta bene dov’è. Volete rientrare alle tre di notte? E’ tardi! Non è normale! Non si fa! Troverete un agghiacciante figuro a sbarrarvi la strada!! Non riuscirete a convincerlo a farvi entrare. Non vi riconoscerà come padroni.
Il S.Bernardo ha il gene della crocerossina, ma si tratta di una crocerossina alquanto irrazionale. Qualsiasi “anormalità” lo fa soffrire. Si sente obbligato a “sgridare” i bambini con la stessa autorità di una vecchia maestra delle elementari.Non può fare a meno di assistere i malati, sorvegliare la famiglia e l’intero vicinato, proteggendo tutto e tutti da ogni pericolo, ma facendolo in modo incredibilmente maldestro e non rendendosi conto dei pericoli che crea egli stesso. Dovete salire su una scala per potare un albero? Il S.Bernardo penserà che è pericoloso e per impedirlo spingerà a terra la scala. Mentre ci siete sopra, ovviamente.
Volete tuffarvi in piscina? Impensabile. In men che non si dica, il S.Bernardo vi costringerà a uscire a costo di portarvi fuori con i denti, un pezzo alla volta.
Il S.Bernardo è perennemente preoccupato e, per questo, perennemente infelice.
Non gioca mai perché non è spontaneo. E’ ottuso e inaddestrabile. Non riuscirete mai a distoglierlo da fare ciò che reputa essere “giusto”.
 

Sezione b3: cani perfidi

Il rottweiler

Taglia: grande, ingombrante e di appetito smodato.
Pelo: corto, ma abbondante. Frequenti le mute. Il sottopelo emana odore acre, specialmente nei mesi che finiscono con la “o” o con la “e”.
Caratteristiche generali: E’ un cane di corporatura grossolana, pesante e tarchiata. Il collo è corto, insaccato, quasi inesistente. Lo sguardo truce denota poca intelligenza.
Carattere: La cinofilia buonista lo descrive come un cane docile, tranquillo, coraggioso e istintivamente obbediente.
In realtà si tratta del cane più determinato dell’intero universo canino. Ha sempre un obiettivo da raggiungere. E’ pratico e va direttamente al dunque.
I rottweiler, da cuccioli, sono teneri e mansueti. Poi cambiano. Sono gelosi e possessivi e difendono tutto ciò che hanno da tutti e da tutto. Detestano gli altri cani e vorrebbero essere gli unici animali della casa.
Il rottweiler si affeziona a una sola persona. Si chiama Uboldi rag. Vincenzo e abita a Pisa.
In pubblico, se non sono presenti altri cani, si comportano con disinvoltura e appaiono abbastanza socievoli. A casa sono cani killer. L’86% dei rottweiler ha ucciso almeno una persona.
Il Rottweiler risponde bene all’addestramento. Può essere amichevole o timido, riservato o giocherellone, ma non ne vedrete mai uno rifiutarsi di lavorare. In realtà sta solo valutandovi e si prepara a sbranarvi.

Il dobermann

Taglia: grande e ingombrante. Appetito smodato
Pelo: raso, vola dappertutto.
Caratteristiche generali: la particolare ristrettezza della scatola cranica…. No, dai… questa è troppo grossa persino per uno stupidario!
… però, se proprio vogliamo dirla tutta, nella scatola cranica di un dobermann non resta molto spazio. Giusto una pallina, poco più.
Carattere: La letteratura cinofila lo descrive come un cane sensibile, dinamico e di forte temperamento. La realtà, come sempre è ben diversa.
Come tutti i cani da difesa, il dobermann, prima agisce, poi (forse) pensa.
Il suo primo istinto è quello di attaccare, possibilmente alla gola, ogni persona gli si pari davanti. Così, tanto per gradire. Lo fa persino con i bambini… anzi.
Del padrone è gelosissimo. In realtà ha una paura folle di essere escluso. Questa paura lo porta a colpire prima di essere colpito. Il dobermann pensa che il padrone che lo rimprovera o gli vieta di fare qualcosa voglia, in realtà, sfidarlo o umiliarlo. E’ capace di reagire in modo imprevedibile.
La particolare struttura emotiva del dobermann lo rende fragilissimo e incline alla pazzia. La percentuale di dobermann aggressivi è più alta di quella di qualsiasi altra razza. I dobermann non sono fedeli e sono piuttosto distaccati
Vi è una sola cosa a cui sono sensibili: la pallina. Tutti i dobermann, palesemente o segretamente, ambiscono ad averne una tutta per sé. Sarà la vostra sola arma per ottenere qualcosa da lui.
Il 72% dei proprietari di dobermann è costretto ad alzarsi la notte per cercare la pallina che il cane ha perso.

 

Sezione c5: cani teppisti

Il terrier brasileiro
Taglia: Piccola. Inadatto al lavoro.
Pelo: Corto e duro. Si infila nei vestiti.
Caratteristiche generali: E’ piccolo cane malpezzato, con torace profondo, non troppo largo. Le orecchie sono antiesteticamente ripiegate di lato. Sembra un meticcetto.
Carattere: Le monografie di razza lo descrivono come un cane sportivo, vivace, intelligente e molto affettuoso.
In realtà è solo un eterno cucciolone egoista, concentrato solo sulle proprie recriminazioni.
E’ coraggioso, energico e determinato, ma anche instabile egocentrico e impulsivo.
Il terrier brasileiro tipico passa la sua vita a sfidare chiunque si trovi sulla sua strada, arrivando persino a mordere il proprio padrone. Il 62% dei proprietari di terrier brasileiros subisce regolarmente le sfuriate del proprio cane viziato e capriccioso, che non accetta le decisioni umane.
La punizione più grande che potete infliggergli è quella di ignorarlo. Il terrier brasileiro è irragionevole, non riflette prima di passare all’azione. Pensa di poter fare tutto ciò che vuole, senza avere la minima percezione della realtà che gli sta attorno. E’ destinato a essere un eterno frustrato. E’ nato senza il gene della docilità e, per questo, è impensabile che riconosca la superiorità del proprietario. E’ inaddestrabile. Impensabile insegnargli qualcosa o correggere i suoi errori. Se ci provate, dovrete fare i conti con i suoi strilli isterici e rabbiosi. I terrier brasileiros sono convinti di essere nati per comandare ed è praticamente impossibile riuscire a sottometterne uno. Se volete ottenere qualcosa da loro dovrete usare molta psicologia e un pizzico di sfida.

Lo yorkshire terrier

Taglia: minuscola. E’ molto delicato e inadatto a qualsiasi lavoro o attività sportiva
Pelo: lunghissimo e setoso, di difficile manutenzione. Richiede frequenti e costosi trattamenti estetici dal toelettatore.
Caratteristiche generali: Cane minuscolo con testa piccola e piatta, buffissimi orecchi a forma di V, spesso asimmetrici e non completamente eretti. Gli occhi grandi e molto prominenti conferiscono un espressione scimmiesca.
Carattere: La cinofilia tradizionale lo descrive come un cane vivace, pronto d’intuito, coraggioso e simpatico.
In realtà è giocherellone ma molto indipendente e rimane attivo fino a tarda età.
Cerca sempre la competizione ed è molto egoista. E impaziente e brontolone. Ambisce al comando del branco e tutto gli è dovuto. Se cercate obbedienza, rivolgetevi a un’altra razza. Gli yorkie sono gelosi e hanno un temperamento collerico. Con gli altri cani sono litigiosi. Nascono con il bisogno assoluto di primeggiare, ma la consapevolezza di non potervi riuscire quasi mai, a causa della loro taglia ridicola, li rende eternamente stressati, frustrati e di malumore.
Il 43% degli yorkshire terrier fa regolarmente pipì contro le gambe del proprio padrone in segno di spregio.
Gli yorkshire terrier abbaiano in continuazione e pretendono che il padrone dia retta ai loro segnali d’allarme. L’unico modo di zittirli è quello di colpirli con un grosso bastone. Il rischio è quello di doverli poi sottoporre a costose cure veterinarie.
Sono bisognosi di cure come neonati e altrettanto vulnerabili. Sono fragili e hanno bisogno di molte attenzioni. E’ la razza più impaziente dell’universo canino. Sono inaddestrabili. Escludendo i metodi violenti, è praticamente impossibile avere un minimo di controllo su di loro.

 

Sezione d12: cani anarchici

Il siberian husky

Taglia: media. Inadatto alla guardia, ma molto ingombrante, anche a causa del suo temperamento dinamico
Pelo: piuttosto corto e morbido, ricco di abbondante sottopelo che perde con estrema facilità.
Caratteristiche generali: La testa ricorda quella della volpe. I soggetti con gli occhi azzurri sono particolarmente inespressivi. Sono infatti sordi e ciechi, ma non si comportano molto diversamente dagli altri.
Il pigmento è debole. Il naso frequentemente macchiato di rosa testimonia la loro scarsa salute.
Carattere: La cinofilia tradizionale descrive questo cane come un dolce e affettuoso compagno dell’uomo.
In realtà è uno scervellato, privo di criterio che ambisce solamente a vagabondare in cerca di guai.
Il 91% dei siberian husky si perde almeno una volta nella vita. Il siberian husky è sicuro di sé, è convinto di sapersela cavare da solo e non accetta limitazioni. Rinchiuso in giardino dà segni di squilibrio. Non abbaia come gli altri cani ma emette ululati assordanti, striduli e continui. Il suo sguardo seducente nasconde spesso una furia repressa. La sua rabbia è imprevedibile, come i temporali in montagna, ma non è mordace. Piuttosto che mordere un familiare preferisce rompersi tutti i denti azzannando la rete di cinta o distruggere tutte le piante del giardino a morsi e zampate. Il siberian husky è pieno di energia e molto curioso. E’ sempre alla ricerca di novità. Pollai da distruggere, giardini da devastare, ciclisti da inseguire e atterrare.
Il 74% dei proprietari di siberian husky ha subito ritorsioni da parte dei vicini a causa dei danni arrecati dal proprio cane.
Il siberian husky cambia padrone con la stessa facilità con cui un altro cane cambia antipulci. In realtà non riconosceranno mai nessuno come tale. Sono cani randagi inside. Per questo, sono completamente inaddestrabili. Provateci solamente: in men che non si dica, il siberian husky avrà già girato l’angolo.

 

Il segugio italiano

Taglia: media. Necessita di moltissimo movimento e mangia tantissimo in proporzione alla sua stazza.
Pelo: ne esistono due varietà. Il pelo liscio si stacca con facilità e si insinua ovunque. Il pelo forte si stacca con difficoltà e solitamente causa cisti e tumori alla pelle.
Caratteristiche generali: E’ un cane poco attraente, con poca sostanza. L’insieme è molto asciutto, la testa è scarna, le lunghe orecchie sono sempre piene di graffi e di piaghe. Le dita dei piedi sono aperte con unghie deformi. La coda gracile e sottile si ferisce facilmente.
Carattere: I libri di cinofilia li dipingono come cani astuti, vivaci e intelligenti.
Il segugio italiano è in realtà un introverso, timido, ingenuo, perennemente angosciato e del tutto indifeso.
Sono tra i cani più maltrattati, al primo posto tra gli abbandoni. Sono abbandonati persino dai canili... una sorta di abbandono al contrario. Quasi tutti i canili cercano di rifilare in adozione a ignare famiglie i segugi italiani prima degli altri cani, poiché non li sopportano più. In pratica i segugi continuano a vagare in eterno da canile a famiglia. Il 60% dei segugi italiani proviene da un canile della bassa Pavese con la complicità di una giovane donna senza ritegno che ha affibbiato centinaia di questi cagnacci ad altrettanti poveri sprovveduti.
I segugi italiani sono succubi di tutti gli altri cani. Sono dei perdenti, lo si vede a kilometri di distanza e perciò vengono messi sotto da tutte le altre razze che scaricano su di loro tutta l’aggressività che hanno dentro.
I segugi però sono resistenti. La paura dei cambiamenti e il terrore di perdere quelle poche sicurezze che hanno li mette in condizioni di sopportare qualsiasi angheria.
Fuori dalle mura domestiche, il loro comportamento è però molto diverso.
Infatti, se li si lascia liberi se la danno a gambe e non fanno più ritorno.
Non sono addestrabili. Il loro amore per la libertà ha il sopravvento sull’obbedienza.
Il basset hound:

Taglia: lunga. I basset hound non possono entrare nei normali ascensori e le rampe delle scale sono troppo strette per permettere la manovra. Occorre lanciarli dalla finestra.
Pelo: corto. Lo perde ovunque in gran quantità.
Caratteristiche generali: è un cane a gambe corte con pelle abbondante che forma antiestetiche rughe, spesso piene di infezioni devastate dalle mosche. I suoi movimenti sono goffi. Gli occhi tristi e inespressivi conferiscono un’espressione poco intelligente.
Carattere: La letteratura cinofila tradizionale lo descrive come un cane del tutto singolare, dolce, affezionato al padrone e simpatico.
In realtà si tratta di un cane eccentrico, cocciuto e indipendente. I maschi sono dei maniaci sessuali e tendono a montare cose, animali e persone. Odiano la solitudine e tendono a ululare. Sono ottusi e poco realisti. Si stancano facilmente e allora divengono bruschi e irascibili. Dormono parecchie ore al giorno, appropriandosi del vostro divano. E’ molto raro che questi cani vengano abbandonati in strada. Molti invece continuano a cambiare una famiglia dietro l’altra dopo ripetuti fallimenti e insoddisfazioni. Il basset hound non ne risente essendo forse il cane meno fedele dell’intero universo canino. Il basset hound cerca di adattarsi passivamente a ciò che il mondo gli offre. Del resto ha solo bisogno di dormire e mangiare.
Il basset hound non risponde a nessun tipo di addestramento a causa della sua cocciutaggine esasperante.
Sezione e8: cani psicopatici

Il setter inglese

Taglia: medio-grande, necessita di tantissimo spazio e movimento
Pelo: difficile da curare e tenere pulito. I setter sono soliti rotolarsi sugli escrementi.
Caratteristiche generali: E’ un cane basso sugli arti, snello, ma poco elegante. Ha l’occhio brutto, chiaro, con espressione vuota (occhio di Falco). Le labbra abbondanti lasciano colare bava. La coda è spelacchiata. I setter inglesi sono soggetti a molte malattie genetiche.
Carattere: La letteratura cinofila buonista lo descrive come un cane di carattere dolce, carezzevole e ausiliare ideale per la caccia.
In realtà ci troviamo di fronte a un eccentrico scalmanato che frugherà in ogni angolo della vostra casa. Dopo il segugio italiano è la seconda razza più abbandonata dai proprietari esausti. Soffre sovente di turbe psichiche e di squilibri comportamentali. La forte dipendenza dal padrone e il bisogno irrefrenabile di esplorare e galoppare per kilometri e kilometri creano conflitti insormontabili. Alcuni hanno risolto galoppando sul padrone stesso. Il 40% dei proprietari di setter ha subito contusioni a causa dell’impulsività del proprio cane.
Quasi tutti i setter hanno una personalità imprevedibile, lacerata tra il bisogno di stabilità e l’istinto di caccia. Il 75% dei setter cacciatori si perde. Quelli che hanno paura di perdersi non sono reputati bravi cacciatori e per questo vengono abbandonati.
Il setter inglese è inaddestrabile. Provate a contraddirlo e sarà quella piccola goccia che farà prevalere l’istinto all’esplorazione rispetto al bisogno d’affetto: non lo vedrete più. Ma questo sarebbe il lato meno preoccupante di tutta la faccenda. Il fatto è che i setter sono capaci di provocare catastrofi. Dal numero del tatuaggio risaliranno a voi e pretenderanno risarcimenti miliardari. Oppure pretenderanno il pedigree e tenteranno di violentarvi.
Sezione f2: cani molliconi
Il cocker spaniel:
taglia: medio-piccola. Inadatto al lavoro, tuttavia troppo pesante per essere considerato un cane da grembo.
Pelo: lungo, setoso e frangiato. Difficile da toelettare, si riempie facilmente di spighe
Caratteristiche generali: cane compatto, non troppo robusto. Gli occhi sono grandi, scuri, spesso lacrimanti. Le orecchie lunghissime sono spesso ferite e tormentate dalle mosche. E’ soggetto a otiti, difficili da diagnosticare perché il cane si comporta comunque sempre come se non sentisse.
Carattere: Le monografie di razza lo descrivono come un compagno perfetto, buono di indole e socievole con le persone e con i suoi simili.
La verità è che avere a che fare con un cocker è come essere ospiti fissi per il tè a casa del Cappellaio Matto. Come i segugi, sono socievoli con i propri simili e propensi a vivere in branco, ma non fate l’errore di prenderne più di uno: si coalizzeranno contro di voi, istigandosi a vicenda per farvi impazzire. Non sono intelligenti, ma furbi, non sono fedeli, ma truffaldini e ladri.
Ciò che desiderano maggiormente è avere l’accesso a tutto. A tutte le stanze, a tutte le case, comprese quelle dei vicini. Ovunque si possa sgraffignare cibo e coccole.
Il cocker adora vagare tra cucine e sale da pranzo, mendicando cibo ovunque, come se non mangiasse da settimane. Allungategli un boccone e non ve ne libererete più per il resto della vita.
Il cocker è caparbio, ma non indipendente. E superficiale, ama la libertà e tende a girovagare, ma non ha la maturità per cavarsela da solo. Quasi sempre finisce per mettersi nei guai. Il 38% dei cocker viene investito da una Citroën rosa guidata da una giovane donna distratta. E’ la mia fidanzata. Ma – detto tra noi – non so se è poi così distratta.
Il cocker è uno spirito ribelle e non ascolta mai ciò che gli si dice. E’ completamente senza giudizio, e non ha capacità di valutare quale sia il comportamento più opportuno da tenere in nessuna occasione. Addestrarlo farebbe perdere la pazienza anche a un santo. Riuscirete a farvi obbedire solo se ordinate ciò che in realtà il cane ha intenzione di fare.
Se volete che rispondano al richiamo dovete comportarvi come se ci fosse qualcosa che loro non devono assolutamente vedere. Come se voleste escluderli da chissà quale segreto.

 

Il labrador retriever

Taglia: medio-grande necessita di moltissimo spazio.
Pelo: Corto ma grasso e oleoso. Perde pelo in gran quantità e puzza molto.
Caratteristiche generali: E’ un cane robusto, un po’ tozzo. La testa è grossolana, il collo è tarchiato. Tende all’obesità.
Carattere: I testi di cinologia tradizionali lo descrivono come un cane allegro, versatile e intelligente.
In realtà dietro a quell’immagine stucchevole di bravo cane di buona famiglia, si nasconde un opportunista, egoista, incapace di prendere decisioni autonomamente, con la stessa personalità di un lombrico. Il labrador retriever è insaziabile e, per questo, eternamente infelice: per quanto lo nutriate non ne avrà mai abbastanza e vi farà sempre sentire in colpa.
Le femmine partoriscono un innumerevole quantità di cuccioli famelici, che vi priveranno di tutte le scorte di carta igientica. I cuccioli di labrador fregano. Finché sono piccoli sono irresistibili e non riuscirete a separarvene. Quando saranno cresciuti, vorreste separarvene, lo vorreste più di ogni altra cosa, ma a quel punto nessuno più li vorrà. Tanto sono teneri da cuccioli, quanto sono tozzi e sgradevoli da adulti.
Il labrador è particolarmente permaloso e suscettibile. Le punizioni vengono vissute come un affronto personale. Provate a vietargli di salire sul divano. Come minimo metterà il broncio per sei mesi. E’ incapace di accettare ragioni diverse alle sue. Ciò ne fa un cane difficilmente addestrabile, checché se ne dica. Potete forse avere qualche successo con lodi frequenti e quintalate di bocconcini. I proprietari di labrador si riconoscono dalle tasche sempre unte e dalle mani emananti uno sgradevole odore bocconi di fegato e pesce.

  

Sezione g8: cani irrequieti

Il barbone:
Taglia: il barbone esiste in quattro taglie. Prendetelo come vi pare: ogni taglia è sbagliata.

Pelo: riccio e foltissimo. La toelettatura è complicatissima. E’ praticamente sempre dal toelettatore, che peraltro lo concia in modo indegno.
Caratteristiche generali: Le proporzioni fisiche sono irrilevanti, in quanto il cane viene scolpito nell’abbondante pelo crespo.
Le frequenti tosature creano inevitabilmente problemi alla pelle, che diviene in breve tempo arrossata e piena di fistole. Inevitabili gli incidenti di percorso. Una volta uno sfregio in una coscia, una volta un orecchio, una volta si taglia completamente un pezzo di labbro. Tutti i barboni sono destinati ad essere tagliati lentamente a pezzi.
Carattere: I testi tradizionali lo dipingono come un cane estremamente dolce, amico dei bambini e molto docile.
In realtà si tratta di un cane irrequieto e patologicamente emotivo. Ha i nervi a fior di pelle e soffre di disturbi comportamentali e tic nervosi. Lo si nota nell’andatura, saltellante e scoordinata. Il barbone non sopporta la solitudine. Se lo lasciate solo in casa, la farà a pezzi. E’ opportuno allestire un piccolo spazio, un piccolo sgabuzzino, un garage o una cantina dove poterlo rinchiudere.
Se lo portate con voi, sarà agitatissimo e vi renderà la vita impossibile. Se lo rinchiudete nel trasportino, il suo fragile sistema nervoso causerà una scarica di diarrea, imbrattando trasportino, cane e ambiente circostante nel raggio di quattro metri (famosa diarrea spay) provocando il disgusto degli astanti e il profondo imbarazzo del proprietario. L’85% dei proprietari di barbone si suicida dopo il primo viaggio in treno.
I barboni non sono fedeli e tendono al vagabondaggio. Lasciati liberi, si comportano più o meno come i gatti. Generalmente tornano per i pasti, a meno che non abbiano trovato di che nutrirsi altrove.
E’ il cane più utilizzato nei circhi, non per una particolare attitudine all’apprendimento, ma per il suo aspetto ridicolo. L’85% dei proprietari dei barboni sono pagliacci.
In addestramento sono svogliati e distratti e tendono a svicolare.

 

Il chihuahua

Taglia: minuscola. E’ molto delicato e inadatto a qualsiasi lavoro o attività sportiva.
Pelo: Ne esistono due varietà. Il chihuahua a pelo corto lo perde in gran quantità
Il chihuahua a pelo lungo è allo stesso modo soggetto a mute abbondanti, ma richiede più manutenzione ed è più esposto ai parassiti.
Caratteristiche generali: Sembra uno scherzo della natura. Il corpo è piccolissimo e tozzo. La testa è tutta tonda come una palla con due orecchie a sventola sproporzionatamente grandi. Gli occhi sono grandi e fuori dalle orbite.
Carattere: I testi tradizionali lo descrivono come allegro, vivace e affettuoso.
In realtà si tratta di una creatura infernale. I chihuahua sono ossessivi, furtivi e morsicatori a tradimento. Il suo aspetto da piccolo topino indifeso nasconde in realtà un carattere battagliero e sospettoso.
E spaventosamente petulante. Abbaia al minimo rumore e per qualsiasi cosa, incessantemente, per ore e ore. La sua voce stridula ha qualcosa di demoniaco. Ma per farlo smettere non servono esorcismi. Nulla possono acqua santa, punteruoli di legno o trecce d’aglio. Vi converrà ignorarlo. Dopo qualche settimana, metterà il broncio e si accoccolerà in un angolo buio dove si addormenterà. Speriamo per sempre. Voglio sperare che non gli abbiate dato da mangiare!!
Il chihuahua è drastico e assolutamente irrazionale. Per lui le persone si dividono in amici e nemici. Con i secondi è spietato e li attacca incurante delle proprie dimensioni. Non c’è possibilità di convincerlo, nemmeno col tempo.
Il chihuahua è completamente inaddestrabile, essendo incapace di stabilire rapporti sociali con qualsiasi persona che non sia disposta ad assecondare i suoi capricci.

 

Sezione h6: cani tonti

Il carlino


Taglia: Piccola. Non è in grado di svolgere nessuna funzione utilitaristica.
Pelo: corto. Va spesso in muta e sparge pelo ovunque.
Caratteristiche generali: Il corpo è tozzo, il torace a botte, la testa globosa con profonde rughe purulente. La canna nasale cortissima gli procura affanno respiratorio quasi penoso. Gli occhi fuori dalle orbite si infettano facilmente. Le femmine partoriscono con difficoltà e sono pessime madri.
Carattere: I testi tradizionali lo descrivono come piacevole cane da compagnia con capacità affettive straordinarie.
In realtà, si tratta di un cane cocciuto, inflessibile, talmente calmo da rasentare lo stato comatoso. Tranne quando si arrabbia. In tal caso diventa un pazzo furioso. Ama primeggiare e tende a sfidare il padrone. E’ scontroso e i crede il capo dell’universo. Ha la fama di essere ottuso. Non è vero. Capisce tutto benissimo. Solo che non è minimamente interessato a ciò che dicono gli altri.
Mangia ogni schifezza e tende ad ingrassare. Al 57% dei proprietari di carlini, non basta lo stipendio per pagare il dietologo.
E’ pigro e burbero, tuttavia sensibile alle coccole e quindi facilmente abbindolabile. Si può addestrare a patto che riusciate a fargli capire che la vostra volontà è in realtà la sua.
Ovviamente non si parla di insegnamenti complicati. Dovreste già essere soddisfatti se riuscite a convincerlo ad alzarsi dal divano.

 

Sezione i4: cani lunatici

Il Greyhound

Taglia: boh… è alto come un cane grande, ma pesa come un cane piccolo. Riunisce gli svantaggi di entrambe le categorie.
Pelo: classico pelo raso che si infila dappertutto. E’ perennemente in muta.
Caratteristiche generali: E’ un cane alto, magro, con petto strettissimo e ossatura leggera. La coda, fine e lunga è spesso priva di pelo come quella di un topo. I lunghi denti sono spesso visibili sotto le labbra sottilissime e il muso appuntito che ricorda la fisionomia di un serpente. I soggetti di colore blu, hanno problemi di cute. La pelle purulenta rimane glabra ed emana un odore particolarmente sgradevole.
Carattere: La cinofilia buonista lo descrive come riservato, devoto al padrone e alla famiglia.
In realtà, il greyhound è ambiguo, manipolatore, e teme sia il padrone che le altre persone.
Tutti i levrieri sono sensibili, ma il greyhound è ipersensibile. Un aggettivo strano se lo pensiamo riferito a una razza che non ha … senso.
Il greyhound cambia umore di ora in ora. Nell’arco della stessa giornata potete vederlo giocare, ringhiare, tenere il broncio, scappare, attaccare, nascondersi o frignare come un lattante.
Con la chiusura di molti cinodromi, oggi, ci sono molti levrieri che possono essere affidati gratuitamente e risparmiati al canile. Se sentite l’impulso di salvarne uno, attenti: potreste allevare la serpe in seno.
I greyhound in pubblico sono patologicamente timidi e paurosi. Tremano dall’emozione e a volte si rifugiano in angoli talmente stretti che mai avreste creduto capaci di contenerli. Il 29% dei greyhound muore ustionato (o annegato?) dopo essersi stupidamente rifugiato nel cestello della lavatrice, all’insaputa del proprietario.
I rumori improvvisi lo gettano nel panico. Dovrebbero essere dei cani da caccia, ma la maggior parte di loro, ha paura dei gatti, dei topi e delle farfalle. In realtà corrono forte per sfuggire alla lepre. E perché corrono nella direzione sbagliata? Perché sono stupidi!
Il greyhound è suscettibile e per niente logico. Al minimo segno di dissenso, si chiude in se stesso, offeso a morte. Per questo motivo è praticamente inaddestrabile, essendo convinto che tutti ce l’abbiano con lui.
Anche ai metodi più dolci reagisce scappando e nascondendosi, ma… attenzione: il greyhound è subdolo e alla prima occasione vi addenterà un polpaccio.

Il saluki

Taglia: inadeguata.
Pelo: di facile manutenzione, ma di difficile rimozione da vestiti e tappeti.
Caratteristiche generali: Si tratta di un fragilissimo levriero alto e magro. Le sue gambe sono più veloci del suo cervello. Frequentemente si scontra contro alberi e muri a tutta velocità, procurandosi lesioni gravi, ma, purtroppo, mai fatali.
Carattere: la letteratura cinofila buonista lo dipinge come fedele, riservato, dotato di buona intelligenza.
In realtà si tratta del cane più lunatico di tutto l’universo canino. E’ molto sensibile e interiorizza ogni avversità. Ha un’espressione perennemente trasognata. In realtà vive in un altro mondo. Potete aiutarlo offrendogli tenerezza e coccole frequenti. Solo così vincerete la sua sospettosità… o, meglio, la sua paura viscerale di tutto e di tutti. Ma attenzione, il saluki sa fare la vittima molto bene. Continuate a dichiarargli la vostra devozione e sarete i suoi schiavi.
Il saluki dovrebbe essere condotto sempre a guinzaglio. Se è libero va in panico e al primo rumore sospetto o gesto inconsueto, parte a tutta velocità e finisce per perdersi o schiantarsi. Tuttavia persino il guinzaglio non è sicuro, in quanto non esistono collari che non si sfilino dalla testa piccola e vuota del saluki. Conviene quindi non portarlo mai fuori. Nemmeno sul terrazzo. Il 38% dei saluki cade di sotto, passando attraverso le sbarre della ringhiera.
In occidente, il saluki è completamente inutile. L’unica cosa che può fare, infatti, è correre nel deserto sconfinato, dove può galoppare fino allo sfinimento senza sbattere contro alberi e senza uscire dal deserto stesso.
Conclusioni
Che dire….. insomma, non credo che ci sia bisogno di aggiungere altro.
Dichiarazione
Tutte le opinioni espresse in questo trattato sono solo frutto di mie personali valutazioni, motivate da studi approfonditi e anni di ricerche sul campo e niente, ma dico niente è stato benché minimamente suggerito da chi pensate voi.