di Maria Monti

Quando venisti a prendermi ero cosi' piccolo, entrai nella tua mano.
Dicesti che ero il piu' bello della cucciolata.
Mi portasti a casa. Un bimbo, tuo figlio, mi accetto' con gioia.
Divenimmo amici.
Cresciuto, mi insegnasti il gioco della caccia. Mi dicevi: Bravo!
Qualcuno ti diceva: Lo vendi?
Rispondevi "no" e il mio cuore di cane ne gioiva, io ti amavo, anche se mai mi facevi una carezza.
 
Gli anni sono passati; son diventato cieco, sordo, malandato, dimenticato, solo, con poco pane e acqua.
Quando ti sento passare il mio cuore di cane freme di gioia.
Vorrei venirti incontro ma son legato e la catena e' corta.
Stasera hai detto a tuo figlio, ormai divenuto uomo;
"Domani uccido il cane o lo abbandono, non serve piu', e' un peso morto".
 
"Signore Iddio, fai che stanotte io muoia sotto il suo tetto, che egli non debba sentire il rimorso del suo gesto."