From gabuzzi.ferruccio@bluewin.ch Thu Jul 19 10:16:26 2001
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Subject: Re: VIPERE
From: "f.gabuzzi" <gabuzzi.ferruccio@bluewin.ch>
Date: 19 Jul 2001 10:16:26 +0200
I MORSI DEI SERPENTI (OFIDI)
In Italia cani e gatti possono venire morsicati da serpenti non velenosi,
appartenenti alla famiglia dei Colubridi (15 specie), o da ofidi velenosi,
appartenenti alla famiglia dei Viperidi (4 specie).
Nel corpo dei serpenti si distinguono tre porzioni: testa, tronco e coda.
La testa e' la parte del corpo che permette piu' facilmente di
differenziare il rettile in esame. I Colubridi (non velenosi) hanno testa
poco distinta dal tronco, affusolata, ricoperta da squame grosse e disposte
simmetricamente; occhi grandi e prominenti con pupilla rotonda o lievemente
ellittica.
I Viperidi (velenosi) hanno testa grande, piatta, triangolare (allargata
posteriormente), rivestita da squame di regola piccole e disposte
irregolarmente; occhi grandi e poco prominenti con pupilla verticale molto
ellittica.
Anche la coda (tratto del corpo che parte dallo sfintere anale) puo' essere
un parametro di distinzione. E' lunga ed affusolata nei Colubridi, corta e
tozza nei Viperidi.
Altri caratteri distintivi dei Viperidi italiano sono:
Vipera Aspis (vipera comune) - vive in tutta Italia ad esclusione della
Sardegna, dalla pianura alla montagna (limite 2.000 m. s.l.m.); peferisce
zone aride, calde e pietrose; la colorazione e' molto variabile
(mimetismo); il maschio misura circa 65 - 75 cm., la femmina 85 cm.;
caratteristico e' l' apice del muso rivolto verso l' alto, iride chiara,
presenza di una fascia biancastra sulle guance.
Vipera Ammodytes (vipera dal corno) - diffusa nella parte orientale dell'
Italia settentrionale, in zone aride, pietrose ma anche nei boschi non
fitti o al margine delle radure (limite 1.600 m. s.l.m.; presenta un corno
conico, molle e ricoperto di squame lungo fino a 5 mm. sull' apice del
muso; lunghezza fino a cm. 100; e' considerata la piu' pericolosa.
Vipera Berus o marasso palustre - diffusa nella zona centrale dell' Italia
settentrionale, fino ad oltre i 2.000 m. s.l.m.; dimensioni circa come
quelle della vipera comune; apice del muso piatto e dritto, ha un disegno a
forma di X sul capo; presenta un motivo a zig-zag dalla nuca alla punta
della coda.
Vipera Ursinii o vipera di Orsini - presente nelle zone montane dell'
Italia centrale; testa piccola, stretta e piatta con sbarre e macchie scure
ai lati; dimensioni che raramente superano i 50 cm..
Il veleno inoculato esplica diverse azioni in prevalenza proteolitica e
coagulante ma anche emolitica e neurotossica.
Il quadro clinico manifestato dal soggetto morsicato dipende dalla
quantita' di veleno inoculato (precedente morso dell' ofide), dalla
vascolarizzazione della zona morsicata, dalla specie e dalla mole della
vipera e dalle dimensioni del soggetto morsicato.
Se il veleno si diffonde rapidamente l' esito puo' essere fatale in poco
tempo, diversamente il decorso e' piu' lento.
I primi sintomi sono: dolore locale intenso con leccamento e morsicatura
frenetica della parte lesa; dopo una decina di minuti si forma un edema
(gonfiore) duro, dolente, di colore rosso - bluastro che tende ad
estendersi; dai fori lasciati dai denti fuoriesce un liquido rossastro.
Dpo circa una - due ore il quadro si generalizza con perdita di sangue da
naso e gengive, le feci si presentano nere, l' urina rossastra, il vomito
puo' comparire ed essere rossastro; le pupille si dilatano, compaiono
tremori muscolari, stato stuporoso, respiro accellerato od incostante,
polso frequente o aritmico quindi, qualora il quantitativo di veleno
inoculato sia elevato in relazione alla mole del soggetto morsicato, shock,
collasso, paralisi e decesso.
Il paziente morsicato e' bene quindi che venga portato immediatamente da un
Veterinario.
La ferita va immediatamente detersa con acqua ossigenata, bisogna cercare
di far uscire piu' sangue che si puo' dai fori della ferita (NON succhiate,
rischiate di intossicarvi - e' solo roba da film).
Se si dispone di una confezione di siero antiofidico prima di inocularlo
bisogna effettuare una semplice prova di tolleranza facendo cadere poche
gocce del siero in un occhio del paziente. Se nel giro di alcuni minuti l'
occhio si gonfia NON bisogna somministrare il siero, si avrebbe
immediatamente dopo l' inoculo una reazione anafilattica che porterebbe a
morte. Tale prova va sempre fatta specie se il soggetto ha subito altre
morsicature.
L' applicazione di lacci per evitare il diffondersi del veleno si puo' fare
se il morso e stato dato ad un arto (parte inferiore) ma bisogna ricordarsi
di non stringere troppo e di rimuoverlo periodicamente (ogni quarto d'ora).
Senza correre (durante una corsa il battito cardiaco si accellera ed il
tossico viene diffuso piu' rapidamente) raggiungete una strada e poi un
Veterinario.
Anche i soggetti morsi di rettili non velenosi vanno messi in terapia, in
generale i piccoli ed accuminati denti degli ofidi inoculano germi, spesso
clostridi, ed il trattamento antibiotico risulta indispensabile.
--
Cordiali saluti
F.G.
Dr. Ferruccio Gabuzzi
Medico Veterinario
gabuzzi.ferruccio@bluewin.ch
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