scritto da Denis Ferretti

Il periodo della socializzazione inizia con le prime uscite del cucciolo

dalla "tana" (cuccia) mentre questi è ancora con la madre e si conclude poco

dopo la dodicesima settimana. La possibilità di inserirsi nell'ambiente

umano in modo equilibrato, dipende dalle esperienze avvenute in questo

periodo. E' durante questo periodo che il cane prende coscienza della specie

a cui appartiene e impara a rapportarsi con uomini, cani e altri animali. Un

cucciolo che vive questo periodo isolato, senza avere contatti con l'uomo, è

irrimediabilmente compromesso per quanto riguarda il suo rapporto con

quest'ultimo. Non potrà mai considerare l'uomo come parte del suo branco

avrà reazioni di paura e aggressività; potremo ottenere, con grandi sforzi,

che si avvicini per prendere del cibo.... niente di più. Anche i rapporti

con gli altri cani sono importanti, in questo periodo. E' giocando con la

madre e  i fratellini che il cucciolo apprende la mimica gestuale propria

della specie, che utilizzerà da adulto per comunicare correttamente con gli

altri cani.  I lupacchiotti, quando escono dalla tana, trovano un padre, ben

contento della loro presenza, ma pure attento a farsi rispettare, paziente

ma irremovibile nelle sue decisioni. Nei cani, spesso, il padre non c'è. Ed

è anche per questo che sono così frequenti i problemi d'incompatibilità tra

conspecifici.  All'interno del periodo della socializzazione vi è pure  la

massima apertura allo sviluppo di paure irreversibili (in particolare nel

periodo dall'ottava alla decima settimana di vita) è importante che i

cuccioli non si trovino da soli ad affrontare esperienze che potrebbero

lasciare un segno indelebile nel loro carattere (temporali, viaggi, incontri

con persone o animali sconosciuti, ecc.). Anche il passaggio tra la famiglia

dell'allevatore e quella del proprietario può essere un evento traumatico.

Se vogliamo il cucciolo appena svezzato, è meglio prenderlo tra le sette e

le otto settimane, in modo che abbia almeno qualche giorno di tempo per

ambientarsi, prima di affrontare questo periodo critico in cui dovrà essere

seguito

molto attentamente. Altrimenti è meglio aspettare dopo le dieci settimane.

Dopo le 12 settimane le cose sono fatte. Se l'allevatore è stato

incompetente e ha prodotto un cane con carenze di imprinting, quel cane non

potrà mai condurre una vita serena a contatto con gli esseri umani ma avrà

sempre problemi. La mancanza più grave è l'insufficienza di contatti con

l'uomo. I cani che giungono cuccioli al canile, difficilmente

sviluppano un carattere perfettamente equilibrato. Un trauma come quello

dell'abbandono subito in pieno imprinting, non può non lasciare segni. Se si

interviene con l'adozione entro le 12 settimane, si può ancora riparare a

molte cose. Dopo è troppo tardi. Anche i cuccioli che vengono portati

direttamente al canile sono a rischio. In un canile non possono ricevere

tutte le cure di cui hanno bisogno i cani di quell'età, che si ritrovano

invece

a mangiare una volta al giorno, a piangere tutta la notte senza che ci sia

nessuno a rassicurarli, a essere spaventati da latrati di altri cani o da

rumori improvvisi.... Al canile dove vado io, cerchiamo, per quanto

possibile di mettere in contatto le famiglie che hanno cuccioli con

eventuali richiedenti. I cuccioli li ritiriamo solo nei casi disperati.