Madre Luna
Il vecchio bosco era deserto.
Solo la luce della luna guidava i miei passi di vecchio cane, e poggiavo una
zampa dopo l'altra con estrema sicurezza, sicurezza che avevo perso ormai da
parecchi anni, e che invece ora sembrava accompagnarmi di nuovo.
L'aura d'argento dell'astro notturno era un invito irresistibile, cosi'
alzai il muso e provai ad ululare, come facevo da giovane, pur sapendo che
ormai solo uno smorzato canto triste sarebbe uscito dal mio petto.
Ma.......non ando' cosi': improvvisamente ogni parte del mio corpo si
ritrovo' piena di quel suono caldo, potente, evocativo che era una volta il
mio canto per la Madre Luna.
E sentii' che c'erano altri come me, laggiu'.
Con un brivido, avvertendo la loro presenza, il pelo sulla mia schiena si
alzo' come un'onda nera in quell'oscurita'......ma poco dopo tutto torno'
normale.
Non erano presenze minacciose: erano altri cani, che chissa' come si erano
persi in quella boscaglia fittissima e buia in una notte di plenilunio.
Non potevo vederli, ma li sentivo: dapprima camminarono accanto a me, poi
accadde qualcosa......come mossi da una consapevolezza comune, ci mettemmo a
correre a perdifiato.
Le mie gambe erano elastiche e potenti come quando ero giovane, e la mia
falcata sempre piu' ampia ad ogni tempo di galoppo.
Tutti fummo contagiati da quell'euforia: la corsa si fece folle, folle di
gioia......finche', dalle montagne al limitare del bosco, un raggio di luce
non taglio' il cielo, colpendomi negli occhi.
Oh, finalmente il colore del cielo......erano anni che non lo vedevo cosi'.
Le cime degli alberi, i piccoli uccelli che si svegliano e prendono il
volo.......tutto era chiaro in quel momento, e rimasi a contemplare
quell'alba mentre il cuore batteva forte dentro i miei pensieri.
Ora potevo vedere i miei compagni, sebbene la luce non fosse ancora cosi'
forte da permettermi di distinguerne perfettamente i colori del mantello:
cani di tutte le razze, di ogni tipo e forma, erano accanto a me.
E guardavano meravigliati l'immensa valle che, oltre le piccole montagne
appena superate senza fatica, si stendeva davanti alle nostre zampe.
Altri cani, tantissimi, correvano e giocavano sull'erba umida .
Vidi una piccola cagnetta nera, piena di gioia e di gocce di brillante
rugiada sul muso....e lei guardo' nella mia direzione.
O meglio, guardo' dietro di me.
Allora mi voltai, ed ebbi un sussulto: non so come, ma riuscii' a vedere al
di la' della foresta, al di la' di quella notte oscura, la mia famiglia
umana che piangeva.
Allora capii' tutto.
"Puoi ancora tornare indietro se vuoi" disse la piccola bellezza nera.
"Ma non potrai restare per molto. Dovrai tornare qui, il tuo compito laggiu'
e' finito ormai."
Mi voltai verso la valle, desiderando ardentemente correre con tutti gli
altri, correre verso la mia piccola gemma nera coi baffi ingioiellati di
rugiada.............e poi mi voltai verso il sentiero, e quando vidi tutto
quel dolore nelle lacrime dei miei amici umani presi la dura decisione.
Cominciai a correre verso di loro, mentre quell'alba luminosa e avvolgente
si stendeva dietro di me allungando la mia ombra sempre di piu'.
Corsi e corsi, e mentre tornavo indietro le mie gambe ricominciarono a
cedere, il respiro si fece pesante, i miei occhi persero la
limpidezza.....ma ero tornato.
Ancora una volta.
Ma non potro' restare molto, amici miei, non posso restare qui.
capisco il vostro dolore, anche io sopporto male la separazione.
Ma se solo poteste vedere quella valle incantata, quei raggi di sole cosi'
abbaglianti, e la mia piccola amica dal manto scuro......
Beh, ma che discorsi.
Voi non potete vederli.
Io aspettero' tutto il tempo che mi sara' concesso, ma prima o poi la Madre
Luna mi richiamera', e allora dovro' proprio andare.
Ma qui accanto a me, adesso, nel mondo in cui sono solo un vecchio cane
malato, oltre ai miei amici umani ci sono altri cani giovani, forti, che
hanno appena cominciato la loro missione.
Aiutatemi a far capire alla mia famiglia che me ne andro' felice, e che ogni
mattina, subito dopo l'alba, saliro' su quella montagna e li guardero'.
Seguiro' la loro vita come ho fatto per tutto il mio passaggio terreno.
E, anche se si tratta di un segreto della nostra gente, vi prego,
rivelategli l'esistenza della nostra valle......e ditegli che potranno
sempre vedermi nella luce della luna, se apriranno la mente e il cuore ai
suoi raggi argentati, e io saro' li', a correre felice e giovane per sempre.
Fateglielo capire voi, se loro non riescono a vedermi: salutateci da
laggiu', a me e agli altri amici della valle, col vostro Canto.
Noi vi sentiremo, e risponderemo al richiamo.
Gli umani, quando vi sentiranno alzare il vostro canto notturno, guarderanno
verso Madre Luna e forse.....forse allora capiranno che l'ululato di
risposta che sentono non e' un eco, ma e' il nostro richiamo.
Il nostro saluto per gli amici che non dimenticheremo mai, e che un giorno
incontreremo ancora.
Ombra
Torna a racconti e poesie
|