Leishmaniosi

E' una gravissima malattia, sostenuta in Europa da un protozoo di nome Leishmania donovani e veicolata dal flebotomo (pappatacio), che colpisce sia il cane che l'uomo.
La sua area di diffusione, a causa delle variazioni climatiche, si modifica di continuo: mentre fino ad una decina di anni fa si limitava alle aree costiere della Spagna, della Grecia e del Sud Italia (Sicilia e Puglia innanzitutto, ma anche Sardegna), oggi la troviamo anche parecchio più a Nord, limitata per fortuna solo ad alcune zone (la costa tirrenica e le isole annesse, le campagne a sud di Firenze, ecc.).
Ritengo sia importantissimo sapere che il vero e proprio serbatoio della malattia è rappresentato dal cane. Questo dato, unito al fatto che la leishmaniosi può essere mortale anche nei bipedi, deve darci la misura di quanta attenzione dobbiamo porre al problema.
La sintomatologia è fra le più varie che la clinica medica ci insegna. Dopo un tempo di incubazione che può arrivare anche ad un anno, inizia solitamente con manifestazioni cutanee: rarefazione del pelo, soprattutto attorno agli occhi (il cosiddetto "segno degli occhiali"), alle orecchie ed alle labbra, oppure dermatite diffusa, con desquamazione (forfora grigiastra), prurito moderato, ingrigimento del pelo se colorato; un altro sintomo piuttosto evidente è la crescita abnorme delle unghie, mentre la congiuntivite (quasi sempre presente, prima catarrale, poi purulenta) è un sintomo piuttosto generico, nel senso che potrebbe avere mille altre cause. Oltre a questo quadro, di per sè già più che sufficiente a giustificare una visita dal veterinario, posso aggiungere lo spiccato dimagramento del cane, frequentemente associato ad aumento dell'appetito ed un facile affaticamento.
Di facile reperimento clinico sono l'ingrossamento dei linfonodi e della milza (sempre presenti), una marcata anemia ed un notevole rialzo termico che nelle fasi avanzate lascia invece il posto ad una spiccata ipotermia. L'analisi di un campione di sangue sarà determinante ai fini di una diagnosi certa.
Il decorso della malattia è solitamente cronico negli adulti, mentre nei cuccioli può essere acuto, con morte precoce.
La terapia, estremamente debilitante (soprattutto per un animale già duramente provato dalla malattia), è a base di composti antimoniali e purtroppo non sempre dà garanzie sull'effettiva guarigione del cane. Dato che al momento non esistono in commercio vaccini anti-leishmaniosi, l'unica strada che ci resta per contrastare la malattia è la lotta al suo vettore biologico, il pappatacio. In commercio esistono diversi prodotti ad azione repellente nei confronti del piccolo bastardo: consultate il vostro veterinario di fiducia ed usateli sempre, se vi recate in zone che sapete infette. E se ci abitate, seguite il consiglio del mio vecchio professore di Parassitologia: montate delle zanzariere molto fini (i pappataci sono 2-3 millimetri) e di notte tenete Bobi in casa.

 
Dr. Luigi Zappoli

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