DECALOGO DEL BUON PADRONE
SEI UN BUON PADRONE?
Non solo bisogna assicurarsi che il cane stia bene e viva in un posto
accogliente,ma anche se si è in grado di essere o meno un buon padrone per
il nostro cucciolo.
E per esserlo basta seguire delle semplici accortezze, ovviamente queste
regole sono solo delle indicazioni e consiglio a chiunque si trovi per la
prima volta alle prese con questi nostri amici di recarsi in un centro di
addestramento dove una persona competente e professionale possa risolvere
tutti i dubbi suscitati dal comportamento e dal carattere del nuovo
arrivato.
LE 10 REGOLE DI UN BUON PADRONE
1) Il padrone deve essere il capobranco, il leader,
non è sufficiente amare il proprio cane,bisogna essere autoritario e
dispensare sia carezze sia punizioni (quest'ultime solo quando sono
effettivamente necessarie!), il buon leader è quello che si preoccupa sia
della salute fisica del suo cane sia di quella psichica.
2) Il padrone deve conoscere la mente del cane,la sua psicologia, dietro ogni
azione del nostro cucciolo c'è una motivazione.
Ricordate però che il cane non sa cosa siano il bene o il male e perciò la
dote che un buon padrone deve avere per instaurare un rapporto di fiducia
con il proprio cane (e quindi poi creare un'unità cinofila) è il senso della
giustizia.
3) Il padrone deve socializzare il cane nel periodo sensibile(dai 2 ai 6
mesi) in un ambiente ricco di stimoli uditivi, olfattivi, visivi e nei primi
momenti di socializzazione è importante che il cucciolo abbia esperienze
positive,perchè in caso contrario potrebbero verificarsi dei problemi
comportamentali nell'animale adulto.
4) E' bene che il cane in giovane età venga istruito al richiamo, che è alla
base dell'addestramento e dell'educazione,prima insegnandoglielo in un
ambiente "asettico" e premiando sempre la risposta del cane, poi in un luogo
dove vengono inseriti altri stimoli (per esempio in un prato).
5) Questa regola riguarda l'educazione civile sia del cane sia,soprattutto,
del buon padrone.
Il cane deve essere educato a non sporcare dove capita (per esempio sul
marciapiede) e se ciò dovesse succedere il padrone con paletta e sacchetto
sempre a portata di mano deve provvedere a pulire dove il suo cane ha
sporcato, per lo meno per una questione di rispetto verso le altre persone.
6) Il padrone deve conoscere la catena psicologica
dell'apprendimento (stimolo-risposta-premio) e quindi incoraggiare e premiare
i comportamenti voluti e punire e scoraggiare quelli indesiderati.
7) Per farsi comprendere dal proprio cane è meglio evitare discorsi, ma usare
parole corte e chiare,il cane non capisce il significato delle nostre
parole,ma il tono della voce, quindi bisogna usare parole semplici codificate
da tutta la famiglia di cui il cane fa parte.
8) Il cane deve essere abituato a farsi "manipolare"quotidianamente dal
proprio padrone fin da piccolo:
questo gioverà non solo per l'igene del proprio amico (guardare dentro le
orecchie, toccare gli arti, controllare gli spazi interdigitali), ma anche a
migliorare il rapporto con lui.
9) Il cane deve essere abituato a rimanere solo:
bisogna gradualmente (per esempio prima 5 minuti e poi sempre di
più)abituarlo a rimanere solo a casa o in macchina senza far danni.
10) Non bisogna considerare il proprio cane come un oggetto o come una
persona, il cane non può comunicare e capire come gli uomini, deve essere il
padrone ad imparare la comunicazione del cane, non viceversa.
E ricordate sempre che affetto, gentilezza e autorità sono alla base di un
corretto rapporto con il proprio cane.
Bibi
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