LA CUCCIA

a cura di Denis Ferretti
Una delle prime incombenze che dobbiamo affrontare prima ancora dell’arrivo di un nuovo cane è la scelta della cuccia. In commercio ce ne sono di diversi modelli, da esterno o da interno, più o meno economici, più o meno razionali. E di fronte a tanta varietà, è naturale rimanere un po’ sconcertati e domandarsi quale sia il modello ideale.

Una delle prime discriminanti, è data dalla sistemazione all’interno dell’appartamento o all’esterno, in giardino, sul terrazzo o in un recinto.

SISTEMAZIONE IN APPARTAMENTO

Nel caso in cui il cane dorma in casa, le soluzioni possibili sono le seguenti:
1) - La brandina

E’ particolarmente indicata per i cani di piccola o media taglia. Se il cane è molto pesante è facile che la tela ceda o assuma una forma troppo curva, risultando anche dannosa per lo sviluppo scheletrico. Quelle piccole, sono invece molto comode. Pieghevoli, si possono trasportare facilmente o riporre in un armadio quando non sono usate. La tela è di materiale robusto che resiste alle unghie dei cani e può essere sostituita e lavata all’occorrenza.
2) - Cestino di vimini

E’ sicuramente molto bello può avere persino la funzione di arredare. E’ però indicato solamente per cani molto educati e tranquilli perché è facilmente distruttibile. Ed è anche pericoloso nel caso in cui i pezzetti di vimini appuntiti come aghi da calza vengano ingeriti dal cane. Con i cuccioli è bene far precedere una soluzione provvisoria, per esempio, una cassettina in legno imbottita con un materassino di lana, che ricrei l’intimità e il calore della cuccia materna. Altrimenti si può usare il trasportino da automobile. In questo modo prenderemo due piccioni con una fava: innanzitutto abituiamo il cane alla cuccia senza metterlo nella tentazione di distruggerla (è indistruttibile!); nel contempo gli faremo prendere familiarità con il trasportino, che sarà considerato una “tana” in cui rifugiarsi e non una prigione o una costrizione nei viaggi in automobile. Lo sportellino a grate potrà essere chiuso ogni volta che si vuole evitare che il cucciolo giri per casa. Logicamente il cucciolo dovrà stare chiuso per tempi ragionevolmente brevi, corrispondenti per lo più alle sue esigenze di sonno. Ma metterlo in condizioni di non poter far danni, è un’ottima partenza per una buona educazione. Quando il cucciolo avrà imparato a rispettare, mobili, divani e oggetti vari e superato i problemi di dentizione, si potrà allora passare al cesto di vimini, a culla o scoperto, imbottito con cuscini di gommapiuma, molto graziosi, ma anch’essi a rischio di essere fatti a pezzi.
3) - Una soluzione alternativa al cestino di vimini è la cassettina in plastica dura. Sicuramente più kitsch e meno abbinabile all’arredamento ma col vantaggio di essere resistente perché difficilmente rosicchiabile.
Per i cani di taglia maggiore risulta molto più pratico un tappetino di moquette, da sistemare direttamente sul pavimento. Può andar bene anche una vecchia coperta da stendere all’occorrenza.
4) - Per chi ama il bricolage, c’è anche la possibilità di costruire una cassettina scoperta, simile a un divanetto, sulla quale sistemare un materassino. Si scelga un tavolato di dimensioni rapportate alla taglia del cane (v. anche indicazioni per la cuccia da esterno) che dovrà essere sollevato dal suolo per mezzo di piedini o traversine di legno. Vi saranno una sponda bassa, di altezza appena sufficiente ad impedire che il materassino scivoli fuori e tre sponde più alte costituite da listelli di legno a cui si potrà dare una sagoma in linea con in nostri gusti artistici. Quest’oggetto, data la sua funzione, deve essere molto curato dal punto di vista estetico: per i bordi di contorno si dovrà usare un legno pregiato (noce, mogano, acero o ciliegio) in modo da renderlo simile ai mobili di casa. Il segreto del successo è però in una buona verniciatura, di cui parleremo più avanti nella parte riguardante la costruzione della cuccia da esterno. Anche per quanto riguarda la parte tecnica della costruzione, rimando al capitolo successivo.

SISTEMAZIONE ALL’APERTO

Anche se si dispone di cortile o giardino, la cuccia all’aperto deve essere posizionata in un punto non umido e non troppo ventilato, sotto un porticato o riparata da una tettoia in modo che non sia esposta direttamente alle intemperie. Non dimentichiamo, comunque, che il fattore climatico non è la sola cosa da tenere in considerazione, poiché la cuccia non assolve la sola funzione di proteggere il cane dal freddo. Ricordiamoci che il cane vuole vedere cosa succede intorno a sé e non vuole sentirsi isolato dalla famiglia di appartenenza. La cuccia e l’eventuale recinto dovranno perciò essere ubicati in un posto strategico, vicino all’ingresso, in modo da assicurare il contatto con chi entra e chi esce.

In commercio esistono molti modelli di cuccia. Alcuni ben studiati, altri decisamente irrazionali. Consiglio di evitare soluzioni troppo artificiose, con forme singolari e stravaganti, che soddisfano la vanità del progettista, ma non garantiscono benessere al cane. Da evitare anche le costruzioni in cemento, in “eternite” (peraltro messo al bando perché tossico), come pure i tetti in lamiera che trasformano le cucce in veri e propri forni durante l’estate, ma non assicurano un’adeguata protezione d’inverno. I fattori a cui dare priorità sono la comodità per il cane e la semplicità di pulizia. Il materiale migliore è indubbiamente il legno. Le parti  in metallo sono accettabili solo come rinforzo, negli angoli o attorno alla porta, per proteggere da graffi e rosicchiamenti. D’obbligo il tetto smontabile per consentire una pulizia accurata.

LA CUCCIA COSTRUITA IN CASA

Molti proprietari preferiscono costruire la cuccia con le proprie mani.

Se si opta per un modello molto semplice e spartano, molto in voga nei canili, realizzato con la semplice unione di pannelli rettangolari (vedi fig.),



c’è anche convenienza economica. In fondo per il cane è importante soprattutto la funzionalità. Se non si hanno disponibilità economiche o si vogliono aiutare animali abbandonati, è sicuramente meglio rinunciare a una cuccia sofisticata piena di ornamenti inutili, piuttosto che lesinare su vaccinazioni o controlli veterinari.

Se invece vogliamo qualcosa di esteticamente bello, in termini di spesa per il materiale e soprattutto in termini di tempo, non si può certo dire che la cuccia costruita artigianalmente sia molto più conveniente rispetto alla cuccia già pronta. Ma termini di adeguatezza alle nostre esigenze, lo è sicuramente. Abbiamo il vantaggio di poter decidere la forma e le dimensioni che meglio sfruttano lo spazio che abbiamo a disposizione, possiamo  personalizzare il design in base alla morfologia e all’indole del nostro cane e, soprattutto, proveremo grande soddisfazione nello studiare e realizzare con impegno e amore un accessorio molto importante che accompagnerà il nostro cane per tutta la vita. Spesso quando siamo in prossimità dell’arrivo di un nuovo cucciolo, siamo irrequieti, pieni di aspettative e non vediamo l’ora di riceverlo. Nell’attesa, si fanno progetti, si passano le giornate a scegliere guinzagli, ciotole e anche accessori a volte inutili, ma tutto per accogliere il nuovo ospite col massimo dell’entusiasmo. Anche la costruzione di una cuccia è sicuramente un ottimo modo per dar sfogo a questo nostro stato emotivo. La cuccia fatta da noi è unica e insostituibile e anche a distanza di anni rimarrà come testimonianza del nostro affetto per il nostro amico, andando a  far parte di tutti quei vecchi oggetti a noi tanto cari che ci riportano indietro nel tempo e ci ricordano tanti episodi di vita vissuta con le persone amate.

La progettazione

La cuccia potrà avere la forma di una casetta di legno con dimensioni conformi alla taglia dell’animale. In linea di massima, dovrebbe essere larga e alta i 4/3 dell’altezza al garrese, mentre la lunghezza sarà circa il doppio dell’altezza del cane. Si può ridurre di un buon 10% nel caso di cani compatti, con ossatura leggera, che si raggomitolano in poco spazio. In caso di cani massicci è invece bene prevedere misure leggermente più grandi. I bassotti come tutti i cani a zampe sproporzionatamente corte necessitano di più spazio per girarsi e conseguentemente di cucce di larghezza maggiore che risulteranno perciò più quadrate. Inoltre, per ragioni inerenti alla morfologia canina, proporzionalmente,  i cani di piccole dimensioni occupano più spazio rispetto alle razze giganti. Perciò, una cuccia di 48 x 32 x 32h per un maltese di 24 cm, risulterà decisamente stretta. Mentre mantenendo le stesse proporzioni, una cuccia di 150 x 100 x 100h per un pastore del Caucaso di 75 cm sembrerà esageratamente grande. Sarà bene arrotondare per eccesso in caso di cani di piccole dimensioni, e per difetto per i cani giganti: per esempio 50 x 35 x 35 nel primo caso e 140 x 95 x 95 nel secondo. Comunque, per i cani di taglia media, che sono la stragrande maggioranza, le proporzioni riportate sopra risultano essere ideali.

La taglia del cane non è comunque l’unico fattore che condiziona le dimensioni. Nelle zone a clima più freddo, sarà opportuno prevedere una cuccia di dimensioni più contenute, per evitare l’eccessiva dispersione del calore. Si consideri poi che i cani, quando fa freddo, dormono raggomitolati. Col caldo, invece amano distendersi.

Tradizionalmente le cucce hanno un tetto spiovente, che ricorda quello delle nostre case. In realtà, non c’è alcuna ragione pratica che giustifichi questo particolare, dal momento che, come detto, la cuccia dovrebbe trovarsi in un luogo coperto. Un tetto spiovente, in ogni caso, non compromette la funzionalità e non posso che riconoscerne l’effettivo valore estetico. Molti cani però (generalmente i più leggeri e agili) amano salire sul tetto della cuccia e vigilare da una posizione sopraelevata. In questo caso, per assecondare questo loro istinto, è preferibile un tetto piatto, o casomai a spiovente unico e poco pendente, con la parte più alta orientata verso la facciata (vedi fig. B). Il tetto orizzontale è molto utile se la cuccia è posta all’interno di un recinto, in quanto aumenta lo spazio a disposizione del cane.

La cuccia deve essere sollevata da terra per protezione contro l’umidità, per mezzo di uno zoccolo o di piedini in legno o in ferro. Va posta in un angolo riparato, in modo che l’apertura non sia esposta alle correnti d’aria. Oppure è possibile cambiare orientamento della cuccia tra estate e inverno, esponendola maggiormente solo durante la bella stagione.

cani più vigilanti, però, hanno anche l’esigenza di poter controllare l’ingresso della casa e le zone di maggior interesse anche dall’interno della cuccia, altrimenti non vi entrano. Quindi, si scelga la soluzione ideale anche in considerazione dell’indole del cane.

Per chi abita nelle zone a clima particolarmente rigido, può essere utile costruire la cuccia con pareti doppie, riempiendo l’intercapedine con lana di vetro. Risulterà caldissima e perfettamente isolata.

E’ importante anche la verniciatura, non solo per ragioni d’estetica, ma anche perché la vernice impermeabilizza e inoltre, riempiendo ogni piccola fessura, aiuta ad evitare l’annidamento di parassiti.

All’interno della cuccia si potrà mettere un tappeto di moquette o una coperta o vecchi vestiti di lana o un materassino, oppure nulla, a seconda delle preferenze del cane. Se il cane tende a portare in giro gli stracci o a distruggere i cuscini, evidentemente non gli servono. Si consideri anche che gli stracci bagnati finiscono per tenere più freddo che caldo. Inoltre, il materiale di rivestimento, nei nostri climi, è utile solo d’inverno. D’estate contribuisce solo ad attirare le pulci. A tal proposito è consigliabile fare un trattamento antiparassitario alla cuccia all’inizio della stagione a rischio.

Anche l’ampiezza dell’entrata andrà valutata in relazione alla tipologia e all’indole del cane. Alcuni cani mostrano di preferire entrate molto ampie, che permettono di avere una visuale completa anche stando in piedi nella cuccia. Sono soprattutto i cani da pastore e i cani che svolgono una guardia monitorando spesso il territorio che, frequentemente si alzano in piedi alla sola percezione di presenze estranee. Con cani di questo genere, è consigliabile progettare cucce che prevedono un’entrata addirittura grande quanto la facciata della cuccia stessa (Fig.D). Tant’è che generalmente non soffrono il freddo. In tutti gli altri casi è meglio che l’entrata sia piccola, appena sufficiente per permettere un ingresso agevole del cane (Fig C) e posizionata su un lato, in modo da creare una zona più riparata dove il cane può ritirarsi.

Per i cani più freddolosi metteremo pure una tendina di stoffa pesante (ottima la tela di sacco) agganciata alla parte superiore dell’ingresso come ulteriore protezione dalle correnti d’aria. Il cane entrando e uscendo sposterà la tela che richiudendosi alle sue spalle manterrà caldo l’ambiente.

Utilizzando quattro o sei perni di legno inchiodati alle pareti interne, sarà possibile progettare una cuccia apribile come una scatola (Fig. F). Questo accorgimento ha una duplice funzione: permette di pulire e disinfettare a fondo in modo molto più agevole e, specialmente se la cuccia è di grandi dimensioni, permettere il trasporto della stessa in automobile e rende possibile il passaggio attraverso porte e cancelli.

La costruzione

Per la costruzione, si possono utilizzare assi di legno o pannelli di truciolato pressato. Quest’ultimo è sicuramente più a buon mercato, si lavora bene ed è comunque un ottimo isolante.

Si proceda in questo modo:

Si taglino le assi delle dimensioni indicate. Per il fondo della cuccia sarebbe bene utilizzare un pannello unico. Per cucce molto grandi si possono unire due pannelli per mezzo di altri due o tre piedini avvitati nella parte centrale del fondo e posizionati nel punto di giuntura (Fig. A). La cuccia sarà più solida ed eviteremo che il fondo finisca per incurvarsi sotto il peso del cane.

Per prima cosa si fisseranno proprio i piedi della cuccia che possono essere costituiti da grossi cubi di legno o da traversine che prendono tutta la larghezza della cuccia. Si possono altresì utilizzare tubi in ferro opportunamente sagomati e fissati agli spigoli della cuccia con piccoli ganci.   Ogni piede deve essere fissato al fondo per mezzo di almeno tre viti disegnando un triangolo in modo da assicurare la massima stabilità. In seguito, si procederà a fissare le assi che costituiscono i lati della cuccia, precedentemente tagliate delle dimensioni esatte, non dimenticando di prevedere il posizionamento della porta di ingresso. I lati andranno fissati al fondo della cuccia e tra di loro, per mezzo di viti passanti di tipo mordente (circa una ogni 5 cm) e opportunamente ricoperte di colla da legno. Per una maggior tenuta e per evitare lo spaccamento dei pannelli di legno, è opportuno preparare prima tutti i fori dove si metteranno le viti, utilizzando un trapano con punta di diametro leggermente inferiore a quello delle viti.

Se vogliamo costruire una cuccia scoperchiabile, per facilitarne la pulizia e per meglio spostarla, conviene procedere alla costruzione separata della parte superiore e della parte inferiore. Nello stesso modo in cui abbiamo costruito la parte di sotto, prepareremo dunque il tetto. La costruzione della parte superiore è un po’ più difficile, soprattutto se vogliamo costruire un tetto a spiovente. Per prima cosa occorrerà tagliare le sagome dei lati a trapezio, dando la giusta inclinazione. Una volta costruita l’imbastitura, provvederemo a fissare i due pannelli del tetto, avendo cura di prevedere qualche centimetro di spiovente esterno e non dimenticando di tagliare le estremità  dei due pannelli con la giusta inclinazione in modo da far combaciare i bordi degli spioventi. Se rimanessero piccole fessure si possono riempire con un compattato di segatura e colla.

Sempre per mezzo di viti passanti,  si provvederà poi a fissare all’interno della struttura, quattro o più righelli di legno, uno in ogni angolo e magari anche a metà del lato più lungo. Questi dovranno sporgere per metà e inserirsi nella parte inferiore, creando un meccanismo a incastro che permetterà il congiungimento delle due parti (fig. F).

La giuntura tra le due metà potrà essere mascherata da una traversina di legno da applicare come ornamento, o con una banda decorativa in sede di verniciatura o mediante l’utilizzo di assi di perlinato, facendo in modo che la divisione venga a trovarsi tra un’ asse e l’altra.

Un metodo diverso per consentire una facile pulizia è quello di predisporre un tetto a sportello. Non si farà altro che applicare due o tre cerniere su un lato del tetto e un piccolo catenaccio o un occhiello con apposito gancio nell’estremità opposta. In questo caso potremo evitare la costruzione a scatola e fissare al fondo i lati costituiti da pannelli interi. Risulta pratico soprattutto per le cucce di piccole dimensioni.

La verniciatura

Prima di iniziare l’operazione di verniciatura è opportuno stuccare ogni eventuale forellino e piallare ogni irregolarità del legno. Quando le stuccature saranno essiccate, si passi la carta vetrata su tutta la superficie del legno in modo da ottenere pareti lisce e levigate: come in tutti i lavori di verniciatura, la chiave del successo è la preparazione.

E’ importante utilizzare una tinta vinilica e idrorepellente. Molti preferiscono lasciare l’aspetto naturale del legno, evidenziandone le venature mediante l’impiego di mordente e verniciando con lacca trasparente. Estetica a parte, la vernice trasparente nasconde meglio l’usura quotidiana, rispetto alla vernice colorata; le macchie di sporco sono meno evidenti e i graffi sono irrilevanti. Se il tipo di legno utilizzato non è esteticamente molto bello a vedersi, conviene però utilizzare comunque una lacca colorata.  Per prima cosa si decida l’intensità e il colore del mordente che si vuole utilizzare. Le vernici sono disponibili in diverse tonalità, spesso nei soli colori primari, ma si possono mescolare o diluire a nostro piacimento. E’ meglio usare mordente e lacca separatamente e applicare due mani di vernice diluendo la prima con acquaragia. Per valutare l’effetto, prima di fare disastri, è consigliabile dapprima provare sul retro della cuccia (la parte che solitamente rimane nascosta) dopo di che potremo valutare l’opportunità di miscelare diversamente per avere la gradazione desiderata. Il mordente va applicato con un panno lavorando nella direzione delle venature e non sovrapponendosi ai nodi. La seconda mano va data quando la prima è asciutta. E’ opportuno carteggiare la superficie delicatamente per staccare le schegge di legno sollevate e prima di procedere all’ultima mano di lacca che fisserà il mordente, è meglio assicurarsi che la superficie sia libera dalla polvere.

I più creativi potranno, da ultimo, apportare ulteriori effetti di abbellimento, quali la spugnatura, la punteggiatura o la creazione di macchie di colore.

Il tetto verniciato di colore diverso crea un piacevole effetto bicolore. Tuttavia, per quanto riguarda il tetto, al posto della verniciatura, consiglio l’applicazione di fogli di carta catramata. Ne esistono alcuni pensati proprio per questa funzione, solitamente di colore nero, rosso scuro o verde, con disegni a tegola o a mattone. La superficie ruvida e antiscivolo evita anche spiacevoli incidenti nel caso in cui il cane prenda l’abitudine di saltare sulla cuccia.

Il vecchio metodo dei nonni.

Un’abitudine un tempo molto diffusa tra la gente di campagna, era quella di utilizzare vecchie botti coricate e sistemate su appositi sostegni (Fig F).



Per i cani più piccoli si utilizzavano invece barili sistemati verticalmente, ricavando un buco sul fianco che fungesse da entrata (Fig.G). Ne risultava una soluzione molto valida, sia dal punto di vista del materiale utilizzato, con ottime proprietà isolati, che da quello del comfort, per la forma senza angoli tipica dei nidi e di tutte le tane naturali. Spesso le soluzioni più semplici continuano a rimanere quelle più valide.