L'AKITA INU

a cura di Elisabetta D'apoli - www.akita.it

 



La storia dell'Akita inu è una storia lunga e anche un pò tormentata. Le sue origini sono antiche e nascononella regione (prefettura secondo la geografia nipponica) di Akita, situata nella parte settentrionale dell'Isola di Honshu. Il suo nome significa Cane (inu) di Akita come può essere definito il Cane da Pastore tedescoo altro simile, col tempo la parola cane è andata cadendo così da definire la razzasolo Akita.Scavi archeologici effettuati nell'Isola portarono alla luce scheletri e graffiti quasi completi di cani molto simili all'Akita con date a risalire al 3000 a.C. Tra quelli che sembrano essere stati i suoi antenati più importanti vi è il Matagi inu che viveva nell’ VIII secolo tra le montagne di Odate e veniva utilizzato sopratutto per la caccia all'orso e al cinghiale.L a storia più recente risale all'era Edo(1616-1868), periodo in cui vennero scoperte ad Odatemolte miniere d'oro e l'Akita da cacciatore dovette trasformarsi in guardiano vigile e sicuro. Nelle epoche a seguire molte furono le sue mansioni, divenne il cane della nobiltà, e ad alcuni soggetti venivano riservati appartamenti privati con domestici al loro servizio.Inoltre alla razza venne attribuito il privilegio di partecipare alle cerimonie religiose e di presenziare alle manifestazioni ufficiali. Divenne simbolo riconosciuto di fortuna e salute. Ma purtroppo i periodi non furono sempre rosei con il diffondersi dei combattimenti tra cani il coraggio dell'Akita venne incrociato con la forza di cani più imponenti, molossoidi provenienti dall'occidente, andando così a trasformarlo.In seguito un epidemia di rabbia decimo gran parte dei soggetti rimasti.Nel 1920 quando decisero di curarsi nuovamente della razza, una commissione esamino i soggetti rimasti, manon vi trovò la purezza cercata. Iniziò allora la sua cura e il suo recupero, nel 1931 il governo Giapponese incluse l'Akita ed altri cani autoctoni tra i tesori nazionali e il suo nome diventò ufficiale e definitivo.Non molto tempo dopo, la proclamazione di "Tesoro Naturale" un altro periodo buio sarebbe iniziato, con la seconda guerra mondiale gli akita furono quasi sterminati per utilizzare la loro carne come cibo e la loro pelliccia per la produzione di caldi indumenti. Si salvarono solo alcuni soggetti opportunamente nascosti dai loro proprietari nelle campagne. Nella prima manifestazione cinofila del dopo guerra nell'aprile del 1948 all'Akita showparteciparono alcuni dei soggetti sopravvissuti, si erano create due linee definite una pura (Ichinoseki) e l'altra nata dai meticciamenti (la Dewa). Alcuni di questi ultimi furono importati dai soldati americani definendo così l'allevamento negli Stati Uniti della razza oggi riconosciuta di recente nei paesi della FCI come Grande Cane Giapponese. Mentre in Giappone, iniziò l'accurato recupero della razza pura sino ai caniodierni. Tutto quello che viene detto e scritto sull'Akita è comunque da dosare perchè ipotesi ve ne sono tante ma punti certi pochi.
Cosa certa è la sua bellezza e il suo carattere, era il cane dei cacciatori più ammirati, dei Samurai, dello Sho-gun,era il cane dei capi. Simbolo di forza, lealtà e coraggio, L'Akita è un cane affettuoso con gli intimi e riservato con gli estranei, dimostrando più indifferenza che aggressività. Ama il suo compagno ma non è in perenne adorazione.Docile epaziente con i bambini.Ha un carattere forte, calmo ed equilibrato. Abbaia poco ma è un guardiano affidabile. Unico neo della razza è una certa mancanza di tolleranza nei riguardi degli altri cani, è dominante e lo ricorda sempre, più attenuato questo atteggiamento nelle femmine.Non è un cane qualunque, sa isolarsi e proporsi alla pari con chiunque, non è un cane per tutti, va seguito con dolcezza e ostinazione. E'un cane obbediente e non tende a scappare ma se vede qualcosa che gli interessa prima va a vedere e poi torna.
La sua folta pelliccia necessita solo di una spazzolata alla settimana e di bagni quando necessario, le mute( cambi del pelo)sono evidenti e in quei periodi i bagni possono essere più utili.Non ha problemi particolari di salute a parte l'essere a volte soggetto a dermatiti con alimentazioni troppo ricche di proteine o grassi.
Una storia da ricordare : Un Akita di nome Hachiko vissuto negli anni 20 in giappone. Ogni mattina il professore Ueno dell'Università di Tokyo si recava alla stazione di Shibuya per prendere il treno che lo portava al lavoro e il suo cane lo accompagnava. Tutte le sere il cane tornava alla stazione ad accogliere il suo padrone che rientrava a casa.
Ma una sera il prof. Ueno non tornò, era morto per un attacco di cuore all'università. Hachiko, che aveva allora 18 mesi, come tutte le sere lo aspettò alla stazione ma inutilmente.
Venne così affidato a dei parenti, ma per 10 anni, puntualmente, ogni giorno continuò ad andare ad aspettare il suo padrone alla stazione finchè morì di vecchiaia. Presso l'entrata della stazione di Shibuya è stata eretta una statua in sua memoria ed un'altra è stata posta all'entrata della stazione di Odate

STANDARD

Paese di origine: Giappone
Data di pubblicazione dello standard d'origine in vigore: 13/03/2001
Utilizzo: cane da compagnia
CIassificazione FCI: gruppo 5 (Spitz e cani di tipo primitivo);
sezione 5 (Spitz e razze affini);
nessuna prova di lavoro.

CARATTERISTICHE GENERALI: Cane di grande mole e di forte costituzione, ben proporzionato, con ossatura robusta. Caratteristiche sessuali secondarie nettamente marcate. Grande nobiltà e dignità unite a una grande semplicità.

PROPORZIONI IMPORTANTI: Il rapporto fra l'altezza al garrese e la lunghezza del corpo (dall'estremità della spalla all'estremità della natica) è di 10 a 11, ma le femmine hanno un corpo leggermente più lungo rispetto ai maschi.

COMPORTAMENTO E CARATTERE: Calmo, fedele, dolce e ricettivo.dominante veros gli altri cani, maggiormente il maschio.

TESTA:
Regione cranica
Cranio: ben proporzionato rispetto al corpo, fronte ampia con un solco frontale ben marcato, senza rughe.
Stop: ben definito.
Regione facciale
Tartufo: grosso e nero. Una leggera e diffusa mancanza di pigmento sul naso è accettabile solo nei cani bianchi ma il nero è sempre preferito.
Muso: moderatamente allungato e forte, con base ampia, si affila leggermente verso il naso, ma senza diventare appuntito. Canna nasale dritta.
Mascelle e denti: denti forti con chiusura a forbice.
Labbra: tese.
Guance: moderatamente sviluppate.
Occhi: relativamente piccoli, di forma quasi triangolare con l'angolo esterno rivolto verso l'alto, moderatamente distanziati, di colore marrone scuro: più il colore è scuro, più è apprezzato.
Orecchi: relativamente piccoli, spessi, triangolari, leggermente arrotondati in punta, abbastanza distanziati, eretti e portati un po' in avanti.

COLLO: Grosso e muscoloso, senza giogaia, ben proporzionato con la testa.

TRONCO:
Dorso: dritto e solido.
Rene: ampio e muscoloso.
Torace: profondo, petto ben sviluppato, costole leggermente cerchiate.
Ventre: retratto.
CODA: Attacco alto, coda grossa e piena arrotolata sul dorso. La coda abbassata deve raggiungere all'incirca l'articolazione del garretto.

ARTI:
Arti anteriori
Spalle: leggermente oblique e ben sviluppate.
Gomiti: ben aderenti al tronco.
Avambracci: dritti e di grossa ossatura.
Arti posteriori
Ben sviluppati, forti, leggermente angolati

PIEDI: Grossi, rotondi, arcuati e chiusi.

PORTAMENTO: Movimenti elastici e potenti.

MANTELLO:
Pelo: manto esterno dritto e duro, sottopelo folto e soffice. Garrese e groppa sono ricoperti da un pelo leggermente più lungo; il pelo della coda è più lungo rispetto alle altre parti del corpo.
Colore: fulvo-rosso, sesamo (pelo fulvo-rosso con punte nere), tigrato e bianco. Tutti i colori citati, eccetto il bianco, devono presentare dell' "urajiro" (pelo biancastro sui lati del muso e sulle guance, sotto la mascella, sulla gola, sul petto e sul ventre, nonché sul lato inferiore della coda e nella parte interna degli arti).

TAGLIA:
Altezza la garrese: Maschi cm 67 - Femmine cm 61
Tolleranza di 3 cm in più o in meno.

Difetti: qualsiasi differenza rispetto alle caratteristiche precedentemente descritte deve essere considerata un difetto, sarà penalizzato a seconda della gravità.

- Maschi effemminati, femmine mascoline
- Prognatismo superiore e inferiore
- Mancanza di alcuni denti
- Lingua macchiata
- Iride di colore chiaro
- Coda corta
- Maschera nera
- Macchie su fondo bianco
- Carattere timido

Difetti che comportano la squalifica:
- Orecchie pendenti
- Coda pendente
- Pelo lungo (irsuto)
- Maschera nera
- Macchie su fondo chiaro

N.B. I maschi devono avere due testicoli di aspetto normale, completamente scesi nello scroto.



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