Subject: Per Muffola ( filariosi felina)
From: "Fabius" <favergon@libero.it>
Newsgroups: it.discussioni.animali.cani
Date: Mon, 22 Jul 2002 01:06:14 GMT
LA FILARIOSI FELINA
Vorrei parlarvi questo mese di una infestazione, che interessa
principalmente
i nostri amici cani, ma che anche nel gatto sta diventando un problema
crescente,
chiedo scusa fin da adesso se rimarrò ai margini del problema, spero
comunque
che questa scheda possa esservi d' aiuto per saperne un pò di più su una
patologia che per molti ( o pochi) non è molto conosciuta..
Non tutti sanno che nelle aree in cui è presente la filariosi del cane è
rilevabile( benché in percentuale molto inferiore) anche nel gatto, per
chiarire meglio il concetto vi riporto una frase di R. Dillon:
( se vivete in una zona endemica per la filariosi cardio-polmonare e non
vedete nessun gatto con filariosi, state certi che i gatti con filariosi
vedono voi).
Ma perché il tasso di prevalenza del gatto è più basso rispetto a quello
del cane, perché cioè ne è colpito di meno?
Sono stati fatti diversi studi da cui sono scaturite interessanti
considerazioni,
vediamole insieme.
- I gatti attraggono meno le zanzare rispetto ai cani, quindi il numero
di zanzare infette che pungerà il gatto sarà minore
- Non tutti i gatti punti da zanzare infette saranno a loro volta infetti
- Nei gatti infestati il verme vive un periodo di tempo pari alla metà di
quello del cane, 2-3 anni nel gatto, 5-7 anni nel cane
- Nel gatto infestato saranno presenti un numero minore di parassiti e la
microfilaremia ( la presenza della filaria nel sangue) è transitoria, nel
senso che scomparirà dopo poche settimane.
- Nella diffusione in una determinata area geografica, rientra anche il
tipo di zanzara, non tutte le zanzare possono trasmettere la filariosi e
nel gatto, rispetto al cane, sono poche le specie di zanzare che vi si
alimentano,
questo sicuramente è un altro fattore limitante, che abbassa ancora di più
la percentuale di cui stiamo parlando.
Quindi chi fa la differenza non è il tipo di parassita o il ciclo biologico,
pressoché uguale nel gatto e nel cane, ma è la risposta dell'ospite,
senz'altro
il gatto è dotato di una innata resistenza verso l'infestazione.
La filariosi felina differisce da quella canina anche da un punto di vista
clinico ( la sintomatologia), i gatti vengono portati alla visita perché
presentano tosse( molto insistente ) associata a difficoltà respiratoria,
può essere presente vomito, anoressia ( non mangiano), perdita di peso e
letargia.
Esistono due forme di Filariosi felina, una acuta e una cronica, vediamole
brevemente nei loro aspetti più salienti.
- Nella forma acuta ( quella più rapida e violenta nella sua manifestazione
clinica) sono presenti sintomi che interessano l'apparato respiratorio(
dovuto alla morte spontanea del parassita) e il Sistema Nervoso Centrale
, possiamo avere crisi convulsive, salivazione, atassia, preceduti magari
da sintomi aspecifici tipo abbattimento ed anoressia
- Nella forma cronica ( quella più lenta e a lunga durata nelle sue
manifestazioni
cliniche) sono presenti sintomi che riguardano l'apparato respiratorio (
tosse cronica), l'apparato gastroenterico, possiamo avere segni cardiaci
ed altri segni generali tipo anoressia e letargia.
Bisogna comunque ricordare che non sempre gatti infestati manifestano
sintomatologia
clinica, anzi nella maggior parte di essi, durante l'infestazione, i sintomi
sono minimi o del tutto assenti ed è per questa ragione che purtroppo,
uno dei segni clinici che i felini possono manifestare è proprio la morte
improvvisa ( legata a fenomeni immunitari innescati dalla morte del
parassita)
Ma quali sono i mezzi che abbiamo a disposizione per " scovare" questo
parassita se per caso ha deciso di utilizzare il nostro gatto come sua
dimora?
Vediamo, in senso molto generale, come si può arrivare ad una diagnosi di
filariosi felina.
Test diagnostici specifici.
I Test antigenici
Questo tipo di test è molto più attendibile nel cane( è un esame di routine)
rispetto al gatto e questo perché, come accennavo prima, il numero di
parassiti
è maggiore nel cane(avremo più antigene e la risposta dell'organismo è
maggiore)
, non possiamo quindi essere certi che, in un gatto negativo al test, non
siano presenti filarie,potrebbe essere un falso negativo.
Abbiamo anche test anticorpali i cui risultati possono chiarire se la
presenza
di anticorpi è legata ad una vera infezione o solo ad una avvenuta
esposizione,
sia recente che passata, non è un test che ci da la certezza che un gatto
negativo non abbia anticorpi contro la filaria, visto che possiamo avere
filarie con un basso livello anticorpale.
Questo tipo di test comunque rimane sempre molto importante per il controllo
di questa malattia , mi fermo qui visto che il discorso è senz'altro più
complesso, la mia speranza è di essere stato sufficientemente chiaro.
Ecocardiografia
Sicuramente rappresenta l'esame d'elezione che permette una diagnosi molto
precisa( che eviterà ogni ulteriore esame di ricerca), non è di facile
esecuzione
e richiede quindi ecografisti esperti che potranno arrivare a dirci quanti
vermi ci sono, se sono vivi o morti o addirittura se sono agonizzanti.
Radiografie toraciche
Anche per questo esame esistono notevoli differenza tra cane e gatto ,
questo tipo di metodica va usata con molta cautela, e molto utile per
controllare
le modificazioni sia dell'area cardiaca che di quella polmonare e quindi
un notevole contributo al monitoraggio della malattia, un buon strumento
di supporto alla diagnosi a cui si chiederà aiuto quando il gatto è antigene
positivo, o positivo all'ecografia o al test anticorpale.
Altri esami sono l'eco doppler cardiaco, l'elettrocardiogramma e gli
indispensabili
esami di laboratorio.
Per quanto riguarda il trattamento farmacologico, nel caso sia presente
una sintomatologia clinica ( tosse, vomito), la nostra prima preoccupazione
sarà quella di alleviare i sintomi ( terapia sintomatica ) e quindi
informare
il proprietario delle diverse ( e purtroppo scarse) possibilità d'azione
contro la filaria.
Si può iniziare una terapia adulticida, che però non da grosse garanzie
di risultato ed inoltre è rischiosa, visto che l'embolo che parte quando
uccidiamo il parassita, può uccidere anche il gatto, i rischi di
tromboembolia
sono si direttamente proporzionali al numero dei vermi presenti, ma
ricordatevi
che anche un solo verme può uccidere il gatto.
Se si aggiunge poi, che in base a sperimentazioni effettuate, si è visto
che il numero di casi di morte nei gatti trattati è lo stesso che si rileva
nei gatti non trattati, si capisce perché difficilmente il proprietario
acconsente ad affrontare una terapia adulticida.
Esiste anche la possibilità di un trattamento chirurgico che prevede diverse
vie per raggiungere direttamente la filaria ( vie più o meno lunghe, tipo
dalla giugulare o direttamente nel cuore attraverso l'orecchietta destra),
sono tecniche efficaci, ma che nel gatto( visto le dimensioni ridotte delle
giugulari), rispetto al cane, sono abbastanza rischiose in quanto si può
danneggiare il verme con conseguente rilascio in circolo di notevoli
quantità
di antigene e quindi innesco di una grave reazione anafilattica.
Come è stato detto in passato per la filariosi cardio polmonare del cane,
prevenire è meglio che curare, anche qui esistono prodotti che adempiono
a questo scopo, sul fatto di fare il test o meno prima di cominciare la
prevenzione, esistono diverse posizioni su cui non mi addentro per non
complicare ulteriormente questa scheda.
Esistono comunque regioni in Italia in cui la filarosi felina è la seconda
causa di patologia grave nel gatto e i trattamenti profilattici sono
importantissimi.
Veniamo alle conclusioni, abbiamo visto che la Filariosi felina è difficile
da diagnosticare, e difficile da curare, non esiste una terapia che sia
efficace al 100% e senza rischi, ha un alto tasso di morbilità( percentuale
di gatti colpiti in un dato periodo) e di mortalità ( percentuale di gatti
morti in un dato periodo) è quindi un problema vero che va affrontato e
il primo passo che dovrete fare sarà quello verso l'ambulatorio del vostro
veterinario.
Fino ad ora pensavo che i gatti non potessero contrarre la Filariosi, ora
so che può succedere, per questo ho deciso di darvi queste, seppur poche
e certamente incomplete,informazioni che non vogliono dire tutto su questo
problema, ma che vogliono essere solo un inizio.
Dott. Fabio Vergoni